PD: Reddito di base, se ne discuta in III Commissione
(ACON) Trieste, 17 giu - COM/RC - Porta la firma di sei
consiglieri del PD la nota con cui la Giunta regionale viene
accusata di latitanza sui temi della sanità e delle politiche di
Welfare e chiedono che se ne discuta in III Commissione
consiliare. Nel migliore dei casi - scrivono il capogruppo del
Partito democratico Gianfranco Moretton, la vicepresidente del
Consiglio Annamaria Menosso, Nevio Alzetta, Sergio Lupieri, Paolo
Menis e Franco Codega - è più impegnata a dire che disferà che a
lavorare per costruire.
Ad oggi - proseguono i sei firmatari - non si conoscono gli
orientamenti strategici a programmatici su questi importanti
settori. Per questo motivo, il PD ha richiesto un'audizione
dell'assessore Vladimir Kosic. Le sole informazioni che si hanno
riguardano grandi cambiamenti su singole misure (Reddito di base
e Carta famiglia) con toni ancora da campagna elettorale. Sarebbe
auspicabile che si cominciasse a entrare nel merito con un
atteggiamento complessivo di normalità politica e di alternanza.
La precedente Giunta - aggiungono - ha riordinato l'eterogeneo
settore sociale dando vita al Welfare regionale, rafforzando
l'intera organizzazione del sociale (introducendo i Piani di
zona, ad esempio) e prevedendo, a fianco di prestazioni e servizi
storicamente erogati ai cittadini, alcune ulteriori misure tra
cui il Reddito di base e le Carta famiglia. Queste ultime sono
state adottate per far fronte a problematiche emergenti nella
società: nuove povertà spesso correlate all'esclusione dal mondo
del lavoro e difficoltà dei genitori a far fronte ai crescenti
costi derivanti dal più naturale degli eventi: avere figli.
I cittadini hanno bisogno di certezza e continuità delle
prestazioni. L'idea di disfare e ricostruire da capo è perdente,
perché chi perde è il cittadino. Nello specifico, sul Reddito di
base si ritiene che separare il tema del lavoro da quello
dell'intervento monetario sia un grave passo indietro che ci
riporta a uno stadio dove il sociale era sinonimo di
assistenzialismo. Quella misura, al contrario di quanto avviene
in Campania, è composta da un contributo al reddito ma anche, per
chi è in età da lavoro, dall'impegno del beneficiario a
riqualificarsi per trovare una nuova occupazione. Tra
amministrazione e beneficiario - ricordano i sei consiglieri in
chiusura - viene sottoscritto un patto che, se violato, fa
decadere il contributo.