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Ballaman, incontro ad Associazione industriali di Udine

17.06.2008
16:50
(ACON) Udine, 17 giu - AB - Burocrazia, competitività, formazione, ma anche energia e fiscalità sono i temi trattati dal presidente del Consiglio regionale Edouard Ballaman con il presidente dell'Associazione degli industriali di Udine Adriano Luci nel corso di un incontro che si è tenuto a palazzo Torriani.

Una realtà, quella della provincia friulana, che conta oltre 1000 aziende e che occupa 40mila dipendenti, ha esordito Luci, che era accompagnato dal vicepresidente vicario Cristina Papparotto. Pur in leggera crescita, ha detto, ci troviamo a operare in un momento complesso e difficile. E per non invertire questo trend le imprese hanno bisogno di una Pubblica amministrazione che sia in grado di dare risposte chiare e in tempi rapidi, un partner per fare le cose bene nell'interesse collettivo. Perché ogni impresa è patrimonio della società, crea occupazione, genera ricchezza.

Parole, queste, che hanno trovato la condivisione di Ballaman, che si è spinto oltre: le Associazioni industriali, ha detto ricordando il recente incontro tenuto a Pordenone e anticipando la volontà di completare il confronto con Gorizia e Trieste, non si limitino a segnalare i problemi, ci dicano le loro idee, ci propongano delle soluzioni, noi le valuteremo con attenzione perché è interesse di tutti avere una tessuto economico sano, rispettoso delle regole, propositivo.

Intendo visitare quante più realtà industriali d'eccellenza possibili, ha aggiunto Ballaman, perché un buon amministratore deve conoscere per poter presentare le varie esperienze nel mondo e gettare le basi per futuri sviluppi. Ballaman ha anche sostenuto la necessità di concentrare in un unico ente locale, che potrebbe essere la Provincia per la sua conoscenza diretta del territorio, tutte le competenze che servono per far nascere e gestire un'impresa, in modo da rendere più semplice e veloce ogni iter autorizzativo.

Vi è poi un problema di energia e di materie prime, ha aggiunto Ballaman, perché ogni giorno milioni di persone si affacciano al consumismo, quindi la domanda sta superando l'offerta. Il problema si risolve solo in parte aumentando la produzione: bisogna pensare di sviluppare subito il nucleare, che ha però bisogno di tempi di realizzazione che impongono una programmazione intelligente che punti anche su altre fonti e su soluzioni diversificate.

Sulla questione IRAP, Ballaman si è detto convinto che le agevolazioni non debbano riguardare banche e assicurazioni, ma favorire le piccole imprese, spina dorsale dell'economia del nostra Paese, nell'ottica di abbattere i costi fissi che asfissiano le aziende.

Ballaman ha concluso con un'analisi di quella che è la situazione occupazionale. Quel che manca oggi è una professionalità intermedia fatta di tecnici, operai specializzati, figure di livello che non vengono più prese in considerazione dai giovani. Così bisogna entrare nelle scuole, soprattutto nelle medie inferiori, per far nascere di nuovo la voglia di professionalità come queste affinché siano colmati quei buchi occupazionali che penalizzano l'imprenditoria. E' una sfida importante che non può essere risolta subito, ma bisogna lavorare per farlo.

Al presidente Luci alcune sottolineature. Rispetto alla riduzione dell'IRAP, un vantaggio a pioggia non porta alcun beneficio, meglio sarebbe premiare le imprese che dimostrino capacità e ambizioni. Sul problema delle professionalità intermedie, Luci ha sostenuto che oggi vi è un'errata visone del mondo produttivo, in particolare di quello manifatturiero, per questo l'Associazione ha intenzione di sviluppare un programma di comunicazione sui modelli aziendali che possa arrivare a una platea quanto più ampia possibile.