Ballaman, incontro ad Associazione industriali di Udine
(ACON) Udine, 17 giu - AB - Burocrazia, competitività,
formazione, ma anche energia e fiscalità sono i temi trattati dal
presidente del Consiglio regionale Edouard Ballaman con il
presidente dell'Associazione degli industriali di Udine Adriano
Luci nel corso di un incontro che si è tenuto a palazzo Torriani.
Una realtà, quella della provincia friulana, che conta oltre 1000
aziende e che occupa 40mila dipendenti, ha esordito Luci, che era
accompagnato dal vicepresidente vicario Cristina Papparotto. Pur
in leggera crescita, ha detto, ci troviamo a operare in un
momento complesso e difficile. E per non invertire questo trend
le imprese hanno bisogno di una Pubblica amministrazione che sia
in grado di dare risposte chiare e in tempi rapidi, un partner
per fare le cose bene nell'interesse collettivo. Perché ogni
impresa è patrimonio della società, crea occupazione, genera
ricchezza.
Parole, queste, che hanno trovato la condivisione di Ballaman,
che si è spinto oltre: le Associazioni industriali, ha detto
ricordando il recente incontro tenuto a Pordenone e anticipando
la volontà di completare il confronto con Gorizia e Trieste, non
si limitino a segnalare i problemi, ci dicano le loro idee, ci
propongano delle soluzioni, noi le valuteremo con attenzione
perché è interesse di tutti avere una tessuto economico sano,
rispettoso delle regole, propositivo.
Intendo visitare quante più realtà industriali d'eccellenza
possibili, ha aggiunto Ballaman, perché un buon amministratore
deve conoscere per poter presentare le varie esperienze nel mondo
e gettare le basi per futuri sviluppi. Ballaman ha anche
sostenuto la necessità di concentrare in un unico ente locale,
che potrebbe essere la Provincia per la sua conoscenza diretta
del territorio, tutte le competenze che servono per far nascere e
gestire un'impresa, in modo da rendere più semplice e veloce ogni
iter autorizzativo.
Vi è poi un problema di energia e di materie prime, ha aggiunto
Ballaman, perché ogni giorno milioni di persone si affacciano al
consumismo, quindi la domanda sta superando l'offerta. Il
problema si risolve solo in parte aumentando la produzione:
bisogna pensare di sviluppare subito il nucleare, che ha però
bisogno di tempi di realizzazione che impongono una
programmazione intelligente che punti anche su altre fonti e su
soluzioni diversificate.
Sulla questione IRAP, Ballaman si è detto convinto che le
agevolazioni non debbano riguardare banche e assicurazioni, ma
favorire le piccole imprese, spina dorsale dell'economia del
nostra Paese, nell'ottica di abbattere i costi fissi che
asfissiano le aziende.
Ballaman ha concluso con un'analisi di quella che è la situazione
occupazionale. Quel che manca oggi è una professionalità
intermedia fatta di tecnici, operai specializzati, figure di
livello che non vengono più prese in considerazione dai giovani.
Così bisogna entrare nelle scuole, soprattutto nelle medie
inferiori, per far nascere di nuovo la voglia di professionalità
come queste affinché siano colmati quei buchi occupazionali che
penalizzano l'imprenditoria. E' una sfida importante che non può
essere risolta subito, ma bisogna lavorare per farlo.
Al presidente Luci alcune sottolineature. Rispetto alla riduzione
dell'IRAP, un vantaggio a pioggia non porta alcun beneficio,
meglio sarebbe premiare le imprese che dimostrino capacità e
ambizioni. Sul problema delle professionalità intermedie, Luci ha
sostenuto che oggi vi è un'errata visone del mondo produttivo, in
particolare di quello manifatturiero, per questo l'Associazione
ha intenzione di sviluppare un programma di comunicazione sui
modelli aziendali che possa arrivare a una platea quanto più
ampia possibile.