IdV-Citt: Colussi, no al termovalorizzatore e sì al riciclo
(ACON) Trieste, 23 giu - COM/RC - Gli annunci dell'assessore
Vanni Lenna di creare un nuovo Piano regionale per lo smaltimento
dei rifiuti e un termovalorizzatore tra Udine e Pordenone, non
hanno lasciato indifferente il gruppo consiliare Italia dei
Valori-Cittadini.
Il suo presidente, Piero Colussi, interviene sottolineando alcune
incongruenze. Pur condividendo la realizzazione del nuovo Piano
regionale per lo smaltimento dei rifiuti con modalità comuni per
quanto riguarda la raccolta differenziata - scrive infatti il
consigliere - si chiede come sia possibile, in assenza di tale
Piano (che per sua natura diventa l'indicatore della strada da
intraprendere), annunciare la realizzazione di un nuovo
termovalorizzatore. La contraddizione è sospetta e fa pensare a
decisioni già prese.
Poiché il Piano dovrà essere uno strumento condiviso e discusso
con tutti gli enti interessati - riflette ancora il capogruppo di
IdV-Cittadini - come mai si prefigura già la realizzazione di un
nuovo impianto di termovalorizzazione? E chi ci dice che quello
funzionante a Trieste non sia di per sé sufficiente a soddisfare
le esigenze del resto della regione? Ogni scelta dovrà essere
frutto di dati certi e concreti che indichino quali sono le vere
esigenze. Anche perché non possiamo nasconderci che il 20% del
residuo del processo di termovalorizzazione è altamente tossico
(presenza di diossina) e necessita di discariche per rifiuti
speciali.
A detta di Colussi, la strada da perseguire è quella del riciclo.
Nella nostra regione vengono prodotte 600mila tonnellate annue di
rifiuti. Quando la raccolta differenziata si assesterà sul
60-70%, come già accade in alcune zone del Pordenonese e
dell'Udinese, il ricorso a un nuovo termovalorizzatore non sarà
necessario. Un esempio virtuoso è rappresentato dalla provincia
di Rovigo, che attraverso un sistema innovativo riesce a
riciclare sino al 75% dei rifiuti urbani. In discarica, perciò,
ne finisce solo il 25%.
Consiglio sinceramente l'assessore - conclude Colussi - ad
intraprendere un viaggio nella vicina provincia veneta per
documentarsi su questa esemplare esperienza. Ed esprimo
perplessità anche sull'ipotesi del gestore unico, in quanto dal
2011 gli appalti pubblici dovranno essere messi in gara
obbligatoriamente.