II Comm: primo sì alla legge comunitaria regionale
(ACON) Trieste, 24 giu - RC - Con la legge n. 10 del 2004, la
Regione ha deciso che avrebbe disciplinato la propria
partecipazione ai processi normativi dell'Unione europea e le
procedure necessarie per eseguire gli obblighi comunitari
attraverso leggi comunitarie regionali. Perciò entro il 31 marzo
di ogni anno la Giunta presenta al Consiglio un disegno di legge
comunitaria regionale.
Come per ogni provvedimento, i primi passaggi obbligatori sono
quelli nelle Commissioni consiliari competenti per materia, il
primo dei quali è avvenuto in II Commissione (Attività
produttive), presieduta da Maurizio Franz (LN), alla presenza
degli assessori Federica Seganti (Autonomie locali) e Alessia
Rosolen (Formazione).
La legge comunitaria regionale si divide in due parti: la prima è
informativa in quanto impone alla Giunta di riferire al Consiglio
sullo stato di conformità dell'ordinamento regionale al diritto
comunitario, sullo stato di eventuali procedure di infrazione a
carico dello Stato come conseguenza di inadempimenti da parte
della nostra Regione, e sulle direttive già attuate o che intende
attuare in via regolamentare o in via amministrativa; la seconda
è normativa e riguarda l'attuazione degli atti comunitari
attraverso leggi o regolamenti. Ciò detto, non sono state
segnalate procedure di infrazione che rientrino nelle competenze
della II Commissione, mentre si è parlato dello stato di
conformità dell'ordinamento.
In particolare, si è rilevato che il regolamento previsto dalla
legge regionale 9/2007 sui materiali forestali di moltiplicazione
non è stato ancora adottato; la direttiva comunitaria inerente la
libera circolazione dei servizi avrà un'attuazione concreta con
l'avvio di un processo di semplificazione amministrativa; la
pubblicazione di bandi entro luglio verrà incontro all'attuazione
del Programma operativo regionale (POR) inerente il Fondo europeo
di sviluppo regionale (FESR) quanto a competitività e
occupazione; la direttiva sulle pari opportunità e sui pari
trattamenti fra uomini e donne in materia di occupazione sarà
attuata attraverso le figure del consigliere regionale di parità
e dei consiglieri provinciali di parità.
Dopo le osservazioni da parte di alcuni consiglieri (Franco Iacop
del PD ha fatto presente che si tratta di un testo della passata
legislatura e sblocca fondi importanti; Roberto Asquini del
Gruppo misto ha sollecitato una soluzione per rendere più snelle
le procedure amministrative regionali soprattutto dove sono più
veloci quelle delle vicine Austria e Slovenia; Daniele Galasso
del PdL ha criticato l'utilità degli sportelli unici e dei Centri
di assistenza tecnica), la Commissione ha approvato all'unanimità
le parti discusse e ha incaricato Federico Razzini della Lega
Nord di relazionare alla V Commissione, titolare dell'intero
provvedimento.
(immagini alle tv)