CR: mozione sul nucleare, dibattito (3)
(ACON) Trieste, 02 lug - ET - Una richiesta incongruente,
senza proposte di soluzione ad un problema come quello
energetico. È questo il motivo per cui Paolo Ciani (PdL), propone
la bocciatura della mozione, auspicando un tavolo nazionale per
affrontare serenamente la questione nucleare in previsione anche
di liberarsi dalla dipendenza dal petrolio.
Per la bocciatura della mozione anche Massimo Blasoni (PdL). Il
nucleare è un'opzione per abbassare il costo dell'energia e
stimolare la crescita della produttività italiana. Sottolineando
gli altissimi consumi italiani (138 milioni di KW/h, gli stessi
di Polonia, Turchia, Romania e Austria sommate), l'altrettanto
alta incidenza di energia importata o prodotta con il petrolio -
solo il 12% dell'energia è prodotta in Italia - e il costo
dell'elettricità che è quasi il doppio di quello francese, il
consigliere ha auspicato meno ideologia e maggiore coraggio e
pragmatismo.
Favorevole all'opzione nucleare, soprattutto per svincolarsi
dalla dipendenza dal petrolio l'esponente del Partito Pensionati
Luigi Ferone. Siamo circondati da Paesi che fanno - come la
Francia - massiccio uso del nucleare, ne sopportiamo i rischi
senza averne i benefici, in più vi acquistiamo energia a caro
prezzo. È necessario un piano nazionale in merito, anche perché
oggi i ceti meno abbienti soffrono per i continui rincari.
Il capogruppo dell'UDC Edoardo Sasco, ricordando l'ampia
attenzione del suo partito al risparmio energetico e alle fonti
rinnovabili, ha sostenuto che il nucleare è una soluzione
ineludibile perché l'Italia è energeticamente fragile. E' però
necessaria una convergenza tra le forze politiche e i vari i
livelli di governo, ma anche un piano energetico utile a
migliorare l'efficienza delle reti di trasporto dell'energia.
Auspicata anche una sinergia con la Slovenia sul monitoraggio di
Krsko.
Giorgio Brandolin (PD) ha illustrato l'ordine del giorno
presentato dal Partito Democratico insieme all'Italia dei
Valori-Cittadini, che chiede alla Giunta di predisporre un piano
energetico regionale che tenga conto delle norme nazionali a
favore del risparmio energetico e della sostenibilità ambientale,
di avviare una concertazione con gli Enti locali e le categorie
economiche e di sostenere, in sede di variazioni di bilancio, il
ricorso alle energie rinnovabili. Brandolin ha ricordato che la
centrale di Krsko - al raddoppio della quale si vorrebbe
concorrere come Regione - è oggetto di 74 raccomandazioni per
l'adeguamento alle normative UE e che il territorio regionale,
essendo per 4/5 sismico, non è adatto alla costruzione di una
centrale nucleare.
(segue)