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CR: mozione sul nucleare, dibattito (5)

02.07.2008
14:40
(ACON) Trieste, 02 lug - DT - Per Gaetano Valenti (PdL) sulla questione energia ci sono stati ripensamenti su tutto con il risultato di non aver fatto mai una scelta. Il tema si è rivelato ideologico quando invece servirebbe una maggiore apertura mentale, come dimostrato da Tondo. E' chiaro, però, che al punto in cui siamo ci si deve muovere su una diversità di produzioni: va potenziato il fotovoltaico, bisogna lavorare sui rigassificatori.

Pietro Colussi (IdV-Citt) ha ricordato come il principale problema sia lo smaltimento delle scorie radioattive. Si parla anche di costruire dal 2013 nuove centrali nucleari in Italia, ma ci vorranno 10 anni per realizzarle e non abbiamo tutto questo tempo. Il Friuli Venezia Giulia è, poi, a rischio sismicità e vorremmo che la notizia del sito localizzato a Monfalcone venisse smentita dal ministro Scajola. Sull'idea di Tondo di partecipare finanziariamente alla realizzazione del secondo reattore a Krsko ci sono perplessità sulla capacità economica della nostra Regione e sull'opportunità di investire su una tecnologia di seconda generazione.

Un Paese che non riesce a mettersi d'accordo su come cambiare la Costituzione, è stato il commento di Alessandro Tesini (PD), figuriamoci se non si divide sul suo futuro, anche energetico. I problemi di imprenditori e consumatori non si risolvono con il nucleare, ma con una tabella di marcia fatta di scadenze progressive che devono portare all'autosufficienza, all'energia pulita e al risparmio energetico. E' interesse di tutti consumare meno energia e favorire produzioni e stili di vita più economici, ma su questi argomenti ci sia meno ideologia e più razionalità.

Per Daniele Galasso, capogruppo del PdL, lamentare la mancanza del Piano energetico è ingiusto nei confronti del centrodestra che governa da appena due mesi, casomai queste sono mancanze del centrosinistra. Siamo per ogni tipo di energia pulita, ma sappiamo anche che la globalizzazione ha portato altri 3 miliardi di persone ad accelerare la domanda di energia. Nell'Ue il nucleare fornisce il 33% dell'elettricità, l'Italia non può chiamarsi fuori. Ci sono anche rischi, scorie, costi iniziali, tempi di costruzione, ma le nuove centrali di terza generazione hanno emissioni zero, bassi costi d'esercizio, alta durata e resa. La strada è il nucleare e l'iniziativa di Tondo di recarsi in Slovenia per discuterne è stata utile, un successo politico.

(segue)