CR: mozione sul nucleare, dibattito (5)
(ACON) Trieste, 02 lug - DT - Per Gaetano Valenti (PdL) sulla
questione energia ci sono stati ripensamenti su tutto con il
risultato di non aver fatto mai una scelta. Il tema si è rivelato
ideologico quando invece servirebbe una maggiore apertura
mentale, come dimostrato da Tondo. E' chiaro, però, che al punto
in cui siamo ci si deve muovere su una diversità di produzioni:
va potenziato il fotovoltaico, bisogna lavorare sui
rigassificatori.
Pietro Colussi (IdV-Citt) ha ricordato come il principale
problema sia lo smaltimento delle scorie radioattive. Si parla
anche di costruire dal 2013 nuove centrali nucleari in Italia, ma
ci vorranno 10 anni per realizzarle e non abbiamo tutto questo
tempo. Il Friuli Venezia Giulia è, poi, a rischio sismicità e
vorremmo che la notizia del sito localizzato a Monfalcone venisse
smentita dal ministro Scajola. Sull'idea di Tondo di partecipare
finanziariamente alla realizzazione del secondo reattore a Krsko
ci sono perplessità sulla capacità economica della nostra Regione
e sull'opportunità di investire su una tecnologia di seconda
generazione.
Un Paese che non riesce a mettersi d'accordo su come cambiare la
Costituzione, è stato il commento di Alessandro Tesini (PD),
figuriamoci se non si divide sul suo futuro, anche energetico. I
problemi di imprenditori e consumatori non si risolvono con il
nucleare, ma con una tabella di marcia fatta di scadenze
progressive che devono portare all'autosufficienza, all'energia
pulita e al risparmio energetico. E' interesse di tutti consumare
meno energia e favorire produzioni e stili di vita più economici,
ma su questi argomenti ci sia meno ideologia e più razionalità.
Per Daniele Galasso, capogruppo del PdL, lamentare la mancanza
del Piano energetico è ingiusto nei confronti del centrodestra
che governa da appena due mesi, casomai queste sono mancanze del
centrosinistra. Siamo per ogni tipo di energia pulita, ma
sappiamo anche che la globalizzazione ha portato altri 3 miliardi
di persone ad accelerare la domanda di energia. Nell'Ue il
nucleare fornisce il 33% dell'elettricità, l'Italia non può
chiamarsi fuori. Ci sono anche rischi, scorie, costi iniziali,
tempi di costruzione, ma le nuove centrali di terza generazione
hanno emissioni zero, bassi costi d'esercizio, alta durata e
resa. La strada è il nucleare e l'iniziativa di Tondo di recarsi
in Slovenia per discuterne è stata utile, un successo politico.
(segue)