CR: mozione sul nucleare, concluso dibattito (6)
(ACON) Trieste, 02 lug - ET - Danilo Narduzzi (LN) ha
annunciato il voto contrario. C'è fame d'energia a tutti i
livelli e l'intenzione di acquisire quote della centrale di Krsko
è buona. Dato che la scelta nucleare comunque non darà frutti
prima di dieci anni, va spinto il ricorso alle energie
alternative, prevedendo un'integrazione dei due sistemi. Ai
cittadini vanno inoltre garantite le ricadute positive di tali
scelte.
Stefano Pustetto (SA) teme che dalla dipendenza dal petrolio si
passi alla dipendenza dall'uranio, ma nel contempo ha
sottolineato che l'Italia è di fatto in vantaggio sui Paesi che
già possiedono centrali nucleari. Il motivo è che queste presto
saranno obsolete, mentre se si deciderà di investire in ricerca -
specie sulla quarta generazione - il nostro Paese potrà decidere
di avvalersi di tecnologie nucleari più avanzate, senza
rincorrere al negativo gli altri Paesi europei.
Giorgio Venier Romano (UDC) trova che sia arrivato il momento di
scelte energetiche coraggiose su tutti i fronti: dal nucleare, al
risparmio; dagli elettrodotti, alle rinnovabili. Per sganciarci
dalla dipendenza dal petrolio - prodotto per la maggior parte da
Paesi alquanto controversi - per avere non solo i rischi, ma
anche i vantaggi del nucleare, le forze politiche devono
collaborare e ricercare una soluzione razionale.
Alessandro Corazza (IdV-Citt), ha segnalato il trend mondiale di
abbandono del nucleare e ha lamentato il grande ritardo italiano
sull'utilizzo delle rinnovabili, sempre più usate nel mondo. Ci
vuole un rilancio delle energie alternative e una seria
valutazione dei costi/benefici della quarta generazione del
nucleare. Tutto ciò anche in previsione della possibilità di
abbandonare il petrolio, grande fomentatore di guerre.
Al termine del dibattito è intervenuto il presidente della
Regione Renzo Tondo.
Il costo energetico è di importanza centrale e se anche il
nucleare non potrà risolvere la questione completamente e da
subito, contribuirà certamente a un suo forte ridimensionamento
in futuro, aiutando le imprese e le famiglie oppresse dai
rincari. Ritenendo sviante fare paragoni con le diverse scelte
dei Paesi europei, per il presidente ora è necessario prendere
una decisione precisa e limpida: nucleare sì, nucleare no, senza
uscire dal seminato aprendo altre questioni, seppur pertinenti.
In merito alla recente visita in Slovenia, Tondo ha ribadito che
non è stato stipulato alcun accordo, bensì è stata avanzata al
Governo di Lubiana una proposta di collaborazione, sulla quale
quest'ultimo non si è espresso, nata dalla scelta favorevole al
nucleare di questa Giunta e del Governo nazionale e dalla volontà
di consolidare i rapporti transfrontalieri, che dimostra quanto
questa Regione sia capace di ricercare soluzioni e proporre un
futuro.
(segue)