CR: legge comunitaria, concluso dibattito e fine lavori (10)
(ACON) Trieste, 02 lug - DT - Ad aprire il dibattito è stato
Franco Iacop (PD). La legge comunitaria non è solo atto formale
di adeguamento normativo, ma una competenza di intervento propria
della Regione nella fase di applicazione del diritto comunitario.
Riafferma la titolarità esclusiva della Regione su materie ben
definite e il Friuli Venezia Giulia è capofila tra le regioni
italiane in questa importante prerogativa. Il ddl, presentato
dalla Giunta Illy e riapprovato dal nuovo Esecutivo, potrebbe
essere condiviso dal PD se non fosse per le modifiche apportate
in Commissione che lo appiattiscono sulle norme nazionali
abdicando alla nostra specialità.
Pietro Colussi (IdV-Citt) si è soffermato sui Sic, Siti di
importanza comunitaria, recepiti nel 2000 dalla Giunta Antonione.
Sono 69 in Friuli Venezia Giulia, sono il giacimento ambientale
della nostra regione, un tesoro che abbiamo il dovere di tutelare
e conservare. Ma l'impressione che abbiamo avuto in Commissione è
che queste misure vengano vissute come paletti, come ostacolo
all'attività umana. Temiamo che ci si avvi a un percorso in cui i
temi dell'ambiente non abbiano sufficiente attenzione, vengano
vissuti come un peso di cui liberarsi.
Di diverso avviso Alessandro Colautti (PdL). Il testo
all'attenzione dell'Aula è attento al territorio ma non vuole
ingessarlo. E non c'è alcuna posizione ideologica a guidarci,
l'ambiente non è un ostacolo. Riguardo a una presunta specialità
della Regione usata male, Colautti ha ribadito che la norma
nazionale, il decreto dell'ex ministro all'Ambiente Pecoraro
Scanio, era più aperto e possibilista rispetto al testo della
precedente Giunta, ricco invece di paletti.
Per Mauro Travanut (PD) si è persa l'occasione di votare
all'unanimità questo provvedimento. Il ddl era quello presentato
da Intesa democratica, e così era stato approvato dalla Giunta
Tondo. Si poteva votare assieme ma non è stato possibile visti
gli emendamenti presentati in Commissione. Fa specie che la Lega,
abdicando alla sua funzione autonomista, si sia inchinata
totalmente a un decreto ministeriale che fa capo a un uomo del
centrosinistra come Pecoraro Scanio.
Franco Baritussio (PdL) ha ricordato come la discontinuità
politica abbia portato anche a filosofie distinte nel rapporto
uomo-ambiente e quindi ci siano posizioni diverse anche sui
vincoli e sulla maniera di tutelare la natura.
I lavori riprenderanno domani alle 10.00 con la replica della
Giunta e, di seguito, con l'esame del provvedimento.
(fine)