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CR: legge comunitaria, concluso dibattito e fine lavori (10)

02.07.2008
17:52
(ACON) Trieste, 02 lug - DT - Ad aprire il dibattito è stato Franco Iacop (PD). La legge comunitaria non è solo atto formale di adeguamento normativo, ma una competenza di intervento propria della Regione nella fase di applicazione del diritto comunitario. Riafferma la titolarità esclusiva della Regione su materie ben definite e il Friuli Venezia Giulia è capofila tra le regioni italiane in questa importante prerogativa. Il ddl, presentato dalla Giunta Illy e riapprovato dal nuovo Esecutivo, potrebbe essere condiviso dal PD se non fosse per le modifiche apportate in Commissione che lo appiattiscono sulle norme nazionali abdicando alla nostra specialità.

Pietro Colussi (IdV-Citt) si è soffermato sui Sic, Siti di importanza comunitaria, recepiti nel 2000 dalla Giunta Antonione. Sono 69 in Friuli Venezia Giulia, sono il giacimento ambientale della nostra regione, un tesoro che abbiamo il dovere di tutelare e conservare. Ma l'impressione che abbiamo avuto in Commissione è che queste misure vengano vissute come paletti, come ostacolo all'attività umana. Temiamo che ci si avvi a un percorso in cui i temi dell'ambiente non abbiano sufficiente attenzione, vengano vissuti come un peso di cui liberarsi.

Di diverso avviso Alessandro Colautti (PdL). Il testo all'attenzione dell'Aula è attento al territorio ma non vuole ingessarlo. E non c'è alcuna posizione ideologica a guidarci, l'ambiente non è un ostacolo. Riguardo a una presunta specialità della Regione usata male, Colautti ha ribadito che la norma nazionale, il decreto dell'ex ministro all'Ambiente Pecoraro Scanio, era più aperto e possibilista rispetto al testo della precedente Giunta, ricco invece di paletti.

Per Mauro Travanut (PD) si è persa l'occasione di votare all'unanimità questo provvedimento. Il ddl era quello presentato da Intesa democratica, e così era stato approvato dalla Giunta Tondo. Si poteva votare assieme ma non è stato possibile visti gli emendamenti presentati in Commissione. Fa specie che la Lega, abdicando alla sua funzione autonomista, si sia inchinata totalmente a un decreto ministeriale che fa capo a un uomo del centrosinistra come Pecoraro Scanio.

Franco Baritussio (PdL) ha ricordato come la discontinuità politica abbia portato anche a filosofie distinte nel rapporto uomo-ambiente e quindi ci siano posizioni diverse anche sui vincoli e sulla maniera di tutelare la natura.

I lavori riprenderanno domani alle 10.00 con la replica della Giunta e, di seguito, con l'esame del provvedimento.

(fine)