V Comm: sì e unanimità a ddl fusione Tapogliano Campolongo
(ACON) Trieste, 09 lug - DT - Il nuovo Comune di Campolongo
Tapogliano (Udine) potrebbe nascere il primo gennaio 2009. Lo
prevede il disegno di legge della Giunta approvato all'unanimità
dalla V Commissione consiliare presieduta da Roberto Marin (PdL).
Favorevoli PdL, LN, UDC, Roberto Asquini per il Gruppo Misto, PD
e IdV-Cittadini. Un relatore unico in Aula, e sarà lo stesso
Marin.
Il ddl - cinque articoli in tutto - non fa altro che riprendere
quanto disposto dalla precedente Giunta regionale che, l'11
gennaio, aveva approvato proprio il progetto di legge concernente
la fusione dei due Comuni. Un progetto poi decaduto con la fine
della legislatura e le elezioni anticipate e che prendeva spunto
dal sì, ottenuto ad ampia maggioranza (85,47% dei voti), al
referendum svoltosi tanto a Campolongo al Torre che a Tapogliano
il 25 novembre scorso. Una vittoria, quella del sì, motivata
fondamentalmente da due ragioni: garantire una gestione più
efficace ed efficiente dei servizi e ottenere sensibili riduzioni
dei costi di gestione della struttura burocratico-amministrativa.
La scelta, poi, del primo gennaio 2009 consente di far coincidere
la nuova gestione finanziaria, contabile e
giuridico-amministrativa con l'inizio dell'anno solare, ma anche
l'elezione degli organi del nuovo Comune con la scadenza naturale
di quelli attualmente in carica. Anche l'individuazione del
Comune capoluogo tiene conto delle indicazioni fornite dai
rispettivi consigli municipali, che hanno ritenuto più idonea e
adeguata - per ragioni organizzative e di rappresentanza - la
sede di Campolongo al Torre.
Il nuovo Comune di Campolongo Tapogliano erediterà i procedimenti
amministrativi in corso e i rapporti giuridici e patrimoniali
oltre che i beni demaniali e patrimoniali. E per evitare vuoti di
disciplina, si è stabilito che statuto e regolamenti del nuovo
municipio saranno quelli in vigore nel Comune di Campolongo al
Torre, con l'eccezione delle prescrizioni derivanti dagli
strumenti urbanistici. Previsto pure uno stanziamento
straordinario per gli oneri di avvio. Un'assegnazione che precede
l'attribuzione di risorse che il nuovo Comune riceverà a titolo
di incentivo straordinario e di incentivo ordinario per sei anni
(finanziamenti che diminuiranno dal terzo anno).
In precedenza, la Commissione aveva incontrato i due primi
cittadini, Luigi Morsut per Tapogliano e Giovanni Cumin per
Campolongo al Torre.
"Il risultato del referendum, ha affermato Cumin, dimostra il
grande consenso attorno a questa fusione. Anzi, i nostri
concittadini ci volevano spingere a un'unione più ampia, con
altri municipi, perché ormai la gente ritiene che sia tempo di
sburocratizzare, di risparmiare, di essere più efficienti. E il
risparmio, ha aggiunto Cumin, sarà di 100 mila euro all'anno, che
per due Comuni piccoli come i nostri (450 abitanti Tapogliano,
700 circa Campolongo) è una cifra significativa".
Sulla stessa lunghezza d'onda il sindaco Morsut. "Il referendum
ha avuto quel risultato perché c'era l'humus giusto, c'erano già
delle convezioni tra Comuni, nessun campanilismo da tirare in
ballo. Ora però ci attendiamo dalla Regione un contributo per
avviare questa fusione, non facile da organizzare".
A seguire, il dibattito. Se Franco Iacop e Mauro Travanut,
entrambi del PD, hanno ricordato e difeso la bontà del
provvedimento della precedente Giunta che ha permesso a
Tapogliano e Campolongo di giungere alla fusione, Alessandro
Tesini (PD) ha ricordato come "al di là dei colori politici,
tutti, maggioranza e opposizione, lamentiamo che un'eccessiva
duplicazione dei centri decisori non aiuti né l'efficienza né la
qualità dei servizi. Quindi, che la Regione abbia una legge
equilibrata, rispettosa dei territori e che incentivi l'unione di
più Comuni, questo prescinde dall'essere di destra o di
sinistra". E anche Edoardo Sasco, UDC, ha fatto notare che "se il
centrosinistra ha prodotto qualcosa di buono, come in questo
caso, allora questo qualcosa va salvato".
Sì a questa fusione ma con una normativa da rivedere è quanto ha
chiesto il PdL. Antonio Pedicini (PdL) ha sottolineato "un'ampia
convergenza sui principi dell'attuale legge, ma noi vogliamo che
si affermi il diritto che ciascuna comunità ha di
autodeterminarsi. Pertanto, ha ribadito, stesso rispetto anche
per quelle comunità contrarie alle fusioni". Sistema Aster
scandaloso per Roberto Asquini (GM): "Spero proprio che venga
rimosso. E poi, in Friuli Venezia Giulia abbiamo 30 Comuni sotto
i mille abitanti, altrettanti sotto i 2000, e di questi 60 solo 2
si sono unificati: questa fusione, quindi, è frutto del
fallimento della strategia politica della Giunta Illy". Per
Federico Razzini (LN) "compito del Consiglio sarà quello di
migliorare questa normativa e creare ulteriori incentivi". E poi
lancia un'idea: "Perché non ridefinire l'assetto attuale delle
Province di Trieste e Gorizia? Oggi come oggi rappresentano un
costo inutile". Sull'inutilità della Provincia di Trieste si è
soffermato pure Paolo Ciani (PdL), sottolineando che i
provvedimenti adottati su questo tema dall'Esecutivo Illy non
hanno portato alle razionalizzazioni previste.
Voto favorevole all'unanimità, ma con una coda polemica dovuta
alla mancata presentazione da parte della Giunta del disegno di
legge sulla fusione dei Comuni di Attimis e Faedis (Udine),
lacuna che Travanut (PD) ha detto di voler colmare presentando
una proposta di legge.
(immagini alle tv)