III Comm: sì all'unanimità su proposta di legge cremazioni
(ACON) Trieste, 22 lug - DT - La legge sulla destinazione delle
ceneri da cremazione mette d'accordo maggioranza e opposizione,
in III Commissione (presidente Giorgio Venier Romano, UDC). A
votare sì al provvedimento a firma Paolo Ciani, Massimo Blasoni,
Antonio Pedicini e Franco Dal Mas, tutti del PdL, anche PD,
IdV-Citt, SA, oltre che PdL, UDC e LN. In Aula, vista la
condivisione sul testo, due relatori di maggioranza, lo stesso
Ciani e Sergio Lupieri del PD.
Quattordici gli articoli della proposta di legge illustrata in
Commissione da Ciani "per dare l'opportunità ai cittadini del
Friuli Venezia Giulia, ha annotato, di usufruire di una pratica,
la cremazione appunto, sempre più diffusa". L'articolo 2 già
detta quello che è l'impianto della legge: innanzitutto, chi
vorrà affidare o disperdere le proprie ceneri lo potrà fare -
oltre che tramite testamento o, ancora, iscrizione ad
associazioni riconosciute che hanno tra i fini statutari la
cremazione dei cadaveri dei propri associati - annotandosi a un
apposito registro comunale. Bisognerà poi indicare chiaramente la
persona che si incaricherà della conservazione dell'urna e, nel
caso di dispersione, anche il luogo.
Per ridurre l'emissione di inquinanti e i tempi di combustione,
le bare - ma anche altri involucri - dovranno avere
caratteristiche ecologiche, come accade in molti altri Paesi
europei. Importante sarà adottare sistemi identificativi non
termodeperibili. Infine, per uniformare l'applicazione della
legge in tutto il Friuli Venezia Giulia, spetterà alla Regione
(sentito il Consiglio delle Autonomie locali) predisporre uno
schema di regolamento che poi i Comuni adotteranno.
Tre gli emendamenti proposti da Ciani (che non hanno cambiato
però la sostanza del testo) e un invito, da approfondire da qui
all'Aula, da parte di Alzetta (PD) e Colussi (IdV-Citt): che il
Piano regionale di coordinamento per la realizzazione dei
crematori da parte dei Comuni garantisca la realizzazione di
almeno un impianto in ogni area vasta. E questo perché se Trieste
e Udine ne sono fornite, si faccia altrettanto soprattutto a
Pordenone, dove l'impianto c'è (e le richieste pure) ma non
funziona.
Non si è tenuta, invece, l'audizione del Consiglio delle
autonomie locali.
(immagini alle tv)