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Ballaman con presidente Associazione industriali Trieste

22.07.2008
14:32
(ACON) Trieste, 22 lug - AB - Incontro all'Associazione industriali della provincia di Trieste tra il presidente Corrado Antonini e il presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia Edouard Ballaman.

Una presa di contatto con le realtà che rappresentano il mondo produttivo, ha dichiarato Ballaman, per capire come la politica possa dare risposte efficaci alle esigenze della società in un momento di grande preoccupazione per una difficile situazione a livello mondiale, determinata della crisi delle materie prime di cui il petrolio è solo l'apice.

La congiuntura sfavorevole, che si somma a questioni come la spesa pubblica, la sanità, le infrastrutture, si sente in modo minore in provincia di Trieste - ha evidenziato Antonini - perché se un certo ritmo di sviluppo si è arrestato, non si è invertito in misura tale da generare forti preoccupazioni.

Vi è però una situazione leggermente divergente per quanto riguarda la grande impresa da una parte e la piccola e media dall'altra. Se infatti colossi come Fincantieri e Wartsila hanno commesse che garantiscono lavoro e occupazione per i prossimi anni e di conseguenza anche l'indotto gode del positivo andamento del committente principale, la crisi si evidenzia maggiormente nel settore delle piccole e medie imprese.

La detassazione degli straordinari sarà un elemento importante per combattere questa situazione, ha affermato Ballaman e Antonini ne ha convenuto, aggiungendo che l'Associazione è impegnata a creare tra piccole e medie realtà delle sinergie e specifici accessi all'innovazione avvalendosi di un tessuto tecnologico importante e diffuso a Trieste, ma anche a intervenire sotto l'aspetto finanziario.

Semplificazione e sburocratizzazione sono le risposte che deve dare la politica, così ancora Ballaman, oltre a individuare scelte strategiche di prospettiva. Infatti, ha precisato Antonini, il Comune di Trieste sta dimostrando una certa sensibilità a questi temi e alcuni nodi storici si stanno sciogliendo, vedi la destinazione del Porto Vecchio, un'area di 70 ettari in centro città che è un patrimonio di inestimabile valore ai fini dello sviluppo.

Infine la questione Ferriera di Servola, un impianto che per Ballaman è praticamente impossibile continuare a vedere all'interno del tessuto urbano. La tecnologia consente di ridurre significativamente l'impatto ambientale, ha sostenuto Antonini. Questo per l'immediato, nel frattempo sarà necessario focalizzare l'attenzione su un progetto a medio/lungo periodo che riguardi un nuovo assetto della zona e che contemperi i diversi interessi.

(immagini tv)