Ballaman con presidente Associazione industriali Trieste
(ACON) Trieste, 22 lug - AB - Incontro all'Associazione
industriali della provincia di Trieste tra il presidente Corrado
Antonini e il presidente del Consiglio regionale del Friuli
Venezia Giulia Edouard Ballaman.
Una presa di contatto con le realtà che rappresentano il mondo
produttivo, ha dichiarato Ballaman, per capire come la politica
possa dare risposte efficaci alle esigenze della società in un
momento di grande preoccupazione per una difficile situazione a
livello mondiale, determinata della crisi delle materie prime di
cui il petrolio è solo l'apice.
La congiuntura sfavorevole, che si somma a questioni come la
spesa pubblica, la sanità, le infrastrutture, si sente in modo
minore in provincia di Trieste - ha evidenziato Antonini - perché
se un certo ritmo di sviluppo si è arrestato, non si è invertito
in misura tale da generare forti preoccupazioni.
Vi è però una situazione leggermente divergente per quanto
riguarda la grande impresa da una parte e la piccola e media
dall'altra. Se infatti colossi come Fincantieri e Wartsila hanno
commesse che garantiscono lavoro e occupazione per i prossimi
anni e di conseguenza anche l'indotto gode del positivo andamento
del committente principale, la crisi si evidenzia maggiormente
nel settore delle piccole e medie imprese.
La detassazione degli straordinari sarà un elemento importante
per combattere questa situazione, ha affermato Ballaman e
Antonini ne ha convenuto, aggiungendo che l'Associazione è
impegnata a creare tra piccole e medie realtà delle sinergie e
specifici accessi all'innovazione avvalendosi di un tessuto
tecnologico importante e diffuso a Trieste, ma anche a
intervenire sotto l'aspetto finanziario.
Semplificazione e sburocratizzazione sono le risposte che deve
dare la politica, così ancora Ballaman, oltre a individuare
scelte strategiche di prospettiva. Infatti, ha precisato
Antonini, il Comune di Trieste sta dimostrando una certa
sensibilità a questi temi e alcuni nodi storici si stanno
sciogliendo, vedi la destinazione del Porto Vecchio, un'area di
70 ettari in centro città che è un patrimonio di inestimabile
valore ai fini dello sviluppo.
Infine la questione Ferriera di Servola, un impianto che per
Ballaman è praticamente impossibile continuare a vedere
all'interno del tessuto urbano. La tecnologia consente di ridurre
significativamente l'impatto ambientale, ha sostenuto Antonini.
Questo per l'immediato, nel frattempo sarà necessario focalizzare
l'attenzione su un progetto a medio/lungo periodo che riguardi un
nuovo assetto della zona e che contemperi i diversi interessi.
(immagini tv)