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III Comm: audizione su "Progetto Orchidea" a San Daniele

22.07.2008
15:08
(ACON) Trieste, 22 lug - DT - C'è il dottore campione di bolle di sapone chi si aggiusta il naso rosso da clown, l'infermiera che spalma sorrisi e una buona dose di tranquillità. Del resto, i pazienti del "Progetto Orchidea" sono davvero speciali: sono disabili, il 60% con handicap piuttosto gravi. All'ospedale di San Daniele trovano un centro unico in Italia: questo ambulatorio li cura ai denti, alla bocca, restituendo loro la dignità di pazienti normali. Con entusiasmo, ma anche con tanta fatica.

Massimo Sigon è il responsabile dell'iniziativa sostenuta dall'Azienda per i servizi sanitari 4 del Medio Friuli e ha illustrato alla III Commissione consiliare, presieduta da Giorgio Venier Romano (UDC), l'originalità di questa esperienza.

Il Progetto Orchidea è nato nel '98, un'iniziativa spontanea che ha visto la collaborazione multidisciplinare dell'ambulatorio odontoiatrico, del dipartimento materno-infantile e di quello di emergenza dell'ospedale di San Daniele. Prima, le persone con disabilità affluivano da noi in modo sporadico, oggi invece siamo passati dalle due sedute al mese ai due appuntamenti settimanali in day-hospital. Il problema è che stiamo tamponando una vera e propria emergenza dal momento che il nostro ambulatorio viene frequentato da disabili di tutto il Friuli Venezia Giulia e persino di altre regioni.

Non siamo una struttura, siamo semplicemente persone lavorativamente slegate ma con idee comuni, ha precisato Carlo Gnesutta, uno dei due odontostomatologi del Progetto. Da noi tutti i pazienti hanno un nome, una dignità, non sono dei numeri. Vengono accolti al primo mattino e dimessi al massimo dopo tre ore dalla fine del trattamento, non senza il controllo dell'anestesista (i pazienti vengono sedati solo perché, essendo spesso disabili gravi, non sono propriamente collaborativi). Oggi, di pazienti in cura ce ne sono 435 (nel 1999 erano 28) con un incremento di 50 unità all'anno, le giornate di cura sono passate dalle 8 di dieci anni fa alle 39 del 2007. Oltre 700 (739) le prestazioni totali. Interessante notare la provenienza dei pazienti: 107 fanno parte dell'Ass 4-Distretto di San Daniele, 211 sempre dell'Ass 4 ma di altri distretti, 100 sono proprio al di fuori della stessa Ass 4 e 10 invece arrivano da altre regioni.

Il nostro è un approccio quasi artigianale, abbiamo fatto emergere quella che era una domanda sommersa, ma serve una struttura a tempo pieno, solo così San Daniele potrà essere il centro di riferimento regionale per questa popolazione di pazienti, ha affermato Sigon rispondendo a una domanda di Nevio Alzetta (PD). Abbiamo liste di attesa di un anno per le visite, e ci vuole un anno e mezzo prima di intraprendere le cure, ha aggiunto Gnesutta. Quello che abbiamo notato e che ci rende orgogliosi è che una percentuale notevole di loro da pazienti difficile, a volte sospettosi, alla fine collabora con noi, si lascia curare. E questo è il miracolo della fiducia.