PD: Lupieri, risparmio e consumo ecosostenibile
(ACON) Trieste, 29 lug - COM/AB - Il consigliere regionale del
PD Sergio Lupieri e i consiglieri comunale e circoscrizionale
Luciano Kakovic e Domiziana Avanzini hanno presentato le loro
proposte per promuovere politiche innovative volte al risparmio,
al consumo consapevole ed ecosostenibile: un ordine dei giorno
per il Consiglio regionale e mozioni per il Consiglio comunale e
circoscrizionale di Trieste, con lo scopo di stimolare le
istituzioni competenti ai vari livelli affinché si attivino per
promuovere iniziative e progetti di eco risparmio, attraverso la
creazione di un tavolo di lavoro e di confronto tra le aziende
produttrici e le grandi catene di distribuzione per condividere
protocolli di intesa.
Nel corso di una conferenza stampa hanno evidenziato come la
progressiva riduzione del potere di acquisto delle famiglie,
conseguente all'aumento dei prezzi dei vari generi di consumo e
da una non corrispondente perequazione salario/inflazione, sia
una realtà con la quale ci confrontiamo ogni giorno. Nello stesso
tempo si sente forte la problematica dello smaltimento dei
rifiuti, della raccolta differenziata, dei rifiuti visti anche
come risorsa.
Alcune Regioni d'Italia hanno voluto affrontare questi temi per
cercare di dare una risposta a queste situazioni e hanno attivato
politiche innovative volte al risparmio, al consumo consapevole,
ed ecosostenibile.
Una volta - hanno ricordato - quando le condizioni economiche
erano diverse, si comprava sfuso, un po' per volta, senza
esagerare e senza sprecare. Solo che oggi lo si fa anche per
l'ambiente, non solo per la crisi economica che si fa sentire
sempre più. La rivoluzione "sfusa" è partita dal Piemonte che,
nel 2006, ha sovvenzionato un progetto per la vendita alla spina
di detersivi e da allora si è diffuso sempre più. Si
moltiplicano i prodotti in listino e nei supermercati si creano
zone riservate, tecnologiche, futuribili, come gli ecopoint, dove
da una sorta di organo a canne trasparenti, premendo una leva,
scendono a scelta caffè, pasta, riso, cereali, legumi, e spezie o
caramelle, nella quantità desiderata. Merce spesso di marca,
rigorosamente raccolta in sacchetti biodegradabili, trasportata
su carrelli riciclati. Conviene, si risparmia, e si inquina di
meno.
Senza la tradizionale confezione, la merce può subire una
riduzione di prezzo che va dal 20 al 70%, senza contare i
benefici per la guerra all'immondizia, per non finire travolti
dai 31 milioni di tonnellate di spazzatura che ogni anno l'Italia
produce, di cui ben 12 sono di imballaggi. Perché scatole,
flaconi, bottiglie di plastica, pacchi che nel sacco della spesa
rappresentano il 5% del peso, nella nostra pattumiera occupano il
50% dello spazio.
I sociologi sostengono che se nella vendita dei prodotti sfusi la
spinta economica è certamente il motivo più forte, c'è anche il
fascino della nostalgia, di quando si comprava con i vuoti a
rendere, quel tanto che si voleva. Oggi la pubblicità punta
spesso al buon tempo andato e anche il consumatore ha modificato
nel corso degli anni le sue abitudini di acquisto, non si lascia
più sedurre solo dalle grandi marche, come avveniva una volta.
Per questo prendono sempre più piede i prodotti sfusi, anche
perché le grandi catene distributive divengono garanti della
merce anche se non è del brand famoso o pubblicizzato.
Accanto alla vendita di prodotti sfusi - hanno concluso -sarebbe
opportuno accompagnare anche la vendita di prodotti
ecocompatibili, quali ad esempio i pannolini lavabili per una
scelta ambientale, salutistica ed economica. Rispetto agli usa e
getta che dalla nascita costano dai 1.000 ai 1.500 euro, il costo
dei lavabili va dai 500 ai 700 euro, con un risparmio di circa il
40% cui si aggiunge la diminuita produzione dei rifiuti. A
Trieste si stanno costruendo grandi centri commerciali che
potrebbero così organizzare al loro interno degli ecopoint con
queste caratteristiche.