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CR: unanimità su fusione Comuni Tapogliano-Campolongo (3)

29.07.2008
14:03
(ACON) Trieste, 29 lug - DT - L'Aula ha confermato l'unanimità al disegno di legge della Giunta sulla fusione dei Comuni di Campolongo al Torre e Tapogliano, che è stato approvato con i voti di PdL, UDC, LN, PD, SA, IdV-Citt, Asquini (Misto) e Ferone (Partito Pensionati). Al testo originario - sei articoli - è stato aggiunto un unico emendamento, tecnico, dell'Esecutivo.

In precedenza, è stato l'intervento di Alessandro Tesini (PD) ad aprire la discussione generale. Per l'assessore alle Autonomie locali Federica Seganti questo provvedimento è un atto dovuto, ha ricordato citando le stesse parole dell'assessore. Allora, se atto dovuto è, non può esserlo a intermittenza. Pertanto, anche la fusione dei Comuni di Attimis e Faedis, sebbene il referendum consultivo abbia avuto un esito diverso, doveva essere considerata, da parte della Giunta, un altro atto dovuto.

Attimis e Faedis anche nelle parole di Franco Iacop (PD). L'Esecutivo non può sottrarre al Consiglio la prerogativa di pronunciarsi su questo argomento. Oggi si compie, comunque, un processo condotto con coraggio, il coraggio di far comprendere alle proprie comunità che il campanile si difende di più quando si risponde meglio con la qualità dei servizi. E' il binomio autonomia-responsabilità che il centrosinistra ha voluto porre al centro del nuovo ruolo delle Autonomie locali, un processo partito dal basso, dalla volontà degli enti locali, dalla condivisone di una visione strategica ottenuta mediante tanto dialogo e tanta concertazione.

Concetti, questi, ribaditi, anche da Mauro Travanut (PD). Non si giunge a una condizione simile come un fulmine a ciel sereno, l'accorpamento dei Comuni è un processo delicato. Spiace che un tanto non possa essere vissuto anche da Attimis e Faedis perché la sensibilità è la stessa. Certo, la maggioranza tiene conto dei numeri, ma dribbla la possibilità di cogliere l'indirizzo, la volontà di quel territorio.

Per Federico Razzini (LN) è chiaro che i processi di fusione siano auspicabili soprattutto per una maggior razionalizzazione dei costi di gestione, ma - soprattutto - si tratta di dare corso alla volontà popolare. Il centrosinistra plaude a questa fusione? C'è poco da festeggiare, è un caso unico. Semmai c'è da riflettere su come incentivarle. Per questo la LN ha presentato una proposta di legge con cui si stabilisce che, per poter essere valido, il referendum consultivo dovrà tenere conto dei risultati della maggioranza degli aventi diritto di entrambi i Comuni.

Sulla stessa linea Edoardo Sasco (UDC). Quando, come nel caso di Attimis e Faedis, a votare è soltanto il 52%, è una sconfitta della politica. Se il voto non è univoco, non si può forzare, imporre dall'alto una scelta non condivisa dai cittadini. Non bastano, dunque, a convincere i benefici economici, occorre avviare con le istituzioni locali un discorso politico, di cambiamento culturale. E certamente fra le priorità dell'Aula va inserita la revisione di tutto il sistema degli Enti locali.

Quattro Comuni hanno avviato il processo di fusione, questo è il segnale del fallimento della legge Iacop, ha annotato Paolo Ciani (PdL). C'è la necessità di una modifica legislativa perché il referendum deve suggellare un percorso, ma è anche vero che non si può non tenere conto della volontà di quel territorio, indipendentemente dai sì o dai no del referendum. Spiace però, ha aggiunto riferendosi all'intervento di Razzini, che si annuncino proposte di legge quando i colleghi di maggioranza non sono stati avvertiti. Basta con le fughe in avanti di qualcuno, se c'è una maggioranza, faccia la maggioranza.

(segue)