CR: unanimità su fusione Comuni Tapogliano-Campolongo (3)
(ACON) Trieste, 29 lug - DT - L'Aula ha confermato l'unanimità
al disegno di legge della Giunta sulla fusione dei Comuni di
Campolongo al Torre e Tapogliano, che è stato approvato con i
voti di PdL, UDC, LN, PD, SA, IdV-Citt, Asquini (Misto) e Ferone
(Partito Pensionati). Al testo originario - sei articoli - è
stato aggiunto un unico emendamento, tecnico, dell'Esecutivo.
In precedenza, è stato l'intervento di Alessandro Tesini (PD) ad
aprire la discussione generale. Per l'assessore alle Autonomie
locali Federica Seganti questo provvedimento è un atto dovuto, ha
ricordato citando le stesse parole dell'assessore. Allora, se
atto dovuto è, non può esserlo a intermittenza. Pertanto, anche
la fusione dei Comuni di Attimis e Faedis, sebbene il referendum
consultivo abbia avuto un esito diverso, doveva essere
considerata, da parte della Giunta, un altro atto dovuto.
Attimis e Faedis anche nelle parole di Franco Iacop (PD).
L'Esecutivo non può sottrarre al Consiglio la prerogativa di
pronunciarsi su questo argomento. Oggi si compie, comunque, un
processo condotto con coraggio, il coraggio di far comprendere
alle proprie comunità che il campanile si difende di più quando
si risponde meglio con la qualità dei servizi. E' il binomio
autonomia-responsabilità che il centrosinistra ha voluto porre al
centro del nuovo ruolo delle Autonomie locali, un processo
partito dal basso, dalla volontà degli enti locali, dalla
condivisone di una visione strategica ottenuta mediante tanto
dialogo e tanta concertazione.
Concetti, questi, ribaditi, anche da Mauro Travanut (PD). Non si
giunge a una condizione simile come un fulmine a ciel sereno,
l'accorpamento dei Comuni è un processo delicato. Spiace che un
tanto non possa essere vissuto anche da Attimis e Faedis perché
la sensibilità è la stessa. Certo, la maggioranza tiene conto dei
numeri, ma dribbla la possibilità di cogliere l'indirizzo, la
volontà di quel territorio.
Per Federico Razzini (LN) è chiaro che i processi di fusione
siano auspicabili soprattutto per una maggior razionalizzazione
dei costi di gestione, ma - soprattutto - si tratta di dare corso
alla volontà popolare. Il centrosinistra plaude a questa fusione?
C'è poco da festeggiare, è un caso unico. Semmai c'è da
riflettere su come incentivarle. Per questo la LN ha presentato
una proposta di legge con cui si stabilisce che, per poter essere
valido, il referendum consultivo dovrà tenere conto dei risultati
della maggioranza degli aventi diritto di entrambi i Comuni.
Sulla stessa linea Edoardo Sasco (UDC). Quando, come nel caso di
Attimis e Faedis, a votare è soltanto il 52%, è una sconfitta
della politica. Se il voto non è univoco, non si può forzare,
imporre dall'alto una scelta non condivisa dai cittadini. Non
bastano, dunque, a convincere i benefici economici, occorre
avviare con le istituzioni locali un discorso politico, di
cambiamento culturale. E certamente fra le priorità dell'Aula va
inserita la revisione di tutto il sistema degli Enti locali.
Quattro Comuni hanno avviato il processo di fusione, questo è il
segnale del fallimento della legge Iacop, ha annotato Paolo Ciani
(PdL). C'è la necessità di una modifica legislativa perché il
referendum deve suggellare un percorso, ma è anche vero che non
si può non tenere conto della volontà di quel territorio,
indipendentemente dai sì o dai no del referendum. Spiace però, ha
aggiunto riferendosi all'intervento di Razzini, che si annuncino
proposte di legge quando i colleghi di maggioranza non sono stati
avvertiti. Basta con le fughe in avanti di qualcuno, se c'è una
maggioranza, faccia la maggioranza.
(segue)