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LN: depositata pdl di modifica quorum per fusione Comuni

29.07.2008
14:17
(ACON) Trieste, 29 lug - COM/MPB - Il Gruppo consiliare regionale della Lega Nord ha depositato una proposta di legge di un unico articolo che modifica la norma che disciplina il quorum di approvazione dei referendum consultivi per la modifica delle circoscrizioni comunali, con l'obiettivo di assicurare che le fusioni fra Comuni avvengano nel rispetto della volontà della maggioranza dei votanti in ciascun Comune interessato.

La norma che la proposta intende correggere - spiegano i consiglieri Razzini, Franz, De Mattia, Narduzzi, Piccin e Picco, che l'hanno presentata - è contenuta nella legge 5 del 2003. Lo Statuto prevede che per l'istituzione di nuovi Comuni o la modifica delle loro circoscrizioni e denominazioni occorra sentire la popolazione interessata, mentre la legge 5/2003 ha poi disciplinato il referendum consultivo stabilendo che per la sua approvazione sia sufficiente che il quesito ottenga la risposta affermativa della maggioranza dei voti validamente espressi dagli elettori consultati.

In caso di proposta di fusione tra due o più municipi, deve essere consultata con referendum la popolazione di tutti i Comuni interessati; tuttavia può accadere che il quesito si intenda approvato anche se gli elettori di uno dei Comuni si siano espressi in maggioranza contro la fusione.

Secondo i proponenti, le fusioni di Comuni sono in molti casi un processo utile per la comunità regionale, anche per la razionalizzazione delle spese, e il legislatore ha il dovere di incentivarle, ma occorre un quadro normativo in base al quale le fusioni nascano il più possibile attraverso un processo partecipativo e condiviso che veda protagonista la volontà del cittadino, senza consentire operazioni forzate.

Perciò è opportuno che la consultazione tenga conto del pronunciamento delle popolazioni dei singoli Comuni e consideri approvato il referendum solo se la risposta affermativa al quesito provenga dalla maggioranza dei votanti in ciascun Comune. Ciò - ribadiscono i consiglieri della lega Nord - per evitare che realtà numericamente poco consistenti vengano di fatto annesse da altre molto più popolose.