CR: variazioni bilancio, relatore maggioranza Valenti (8)
(ACON) Trieste, 29 lug - RC - Il disegno di legge
sull'assestamento di bilancio 2008 e del bilancio pluriennale
2008-2010 è il primo atto politico del nuovo Governo della
Regione e applica alcuni punti fondamentali del programma
elettorale del centro-destra.
A farlo presente all'Aula, il consigliere regionale del PdL e
presidente della I Commissione, Gaetano Valenti, in veste di
relatore di maggioranza.
L'avanzo presunto adeguato a quello effettivo - ha così ricordato
Valenti - è pari a 923,1 milioni, dei quali 617,6 già iscritti a
bilancio con la legge finanziaria 2008, mentre 153,7 mln sono già
stati vincolati (tra cui i 57,6 mln a favore del comparto delle
Autonomie locali) e i rimanenti 151,7 vanno a costituire la somma
disponibile. Le priorità individuate dalla Giunta regionale sono
le seguenti: ridurre l'indebitamento della Regione; individuare
maggiori risorse per il settore sanitario; sostenere le autonomie
locali con azioni specifiche in materia di sicurezza e di
edilizia scolastica.
Per ridurre il debito, è stata scelta la strada più virtuosa, ma
anche la più ardua: utilizzare le risorse disponibili dall'avanzo
finanziario. Alla chiusura dell'esercizio 2007, l'ammontare del
debito risultava pari a 1.950 mln di euro (1.657 con oneri a
carico della Regione e 293 con oneri a carico dello Stato).
Rispetto al 2002, l'aumento è pari al 134,59%. Per quanto
riguarda il servizio del debito, cioè il totale delle rate a
carico dell'esercizio 2007 per parte capitale e per interessi, il
suo valore è di 190,9 mln.
Ma la maggior criticità, per Valenti, si avverte nel potenziale
indebitamento che deriva da autorizzazioni degli anni precedenti
e non oggetto di effettivo ricorso al mercato finanziario per
542,8 mln, al quale va sommata l'autorizzazione di 149,8 mln per
l'esercizio 2008. Ecco, quindi, la vera questione: 693 mln di
debito potenziale. E proprio su queste pregresse autorizzazioni -
ha spiegato il consigliere - cercheremo di intervenire
riducendole per 111,9 mln prelevati dall'avanzo libero.
Ai contratti del personale sanitario anni 2006-2010, vengono
destinati 30 mln; per le nuove assunzioni di infermieri 3 mln;
per potenziare l'attività diagnostica in vista di una riduzione
delle liste di attesa 2 mln; per integrare i finanziamenti agli
ospedali visti i maggiori oneri della spesa farmaceutica, in
particolare oncologica, 5 mln.
Oltre 16 mln andranno alle Autonomie locali per iniziative
concrete in materia di sicurezza, mentre potranno utilizzarne
19,7 per la manutenzione scolastica.
Sono state ricollocate poste per 15 mln finalizzate alla ricerca
e all'innovazione nei settori dell'artigianato, del commercio e
dell'industria e come finanziamenti agevolati a favore delle
imprese commerciali, turistiche e di servizio.
Ma i settori in cui il disegno di legge in esame interviene, non
finiscono qui. L'articolo 13 evidenzia le modifiche alla vigente
legge regionale di contabilità - la 21 del 2007 - di non
trascurabile importanza, anche politica. Il punto nodale della
riforma, sottoposto all'Aula, è l'autorizzazione di spesa. La LR
21/2007 attribuiva, infatti, al Programma operativo di gestione
(POG) la funzione di autorizzazione di spesa. Secondo questa
ottica, al Consiglio regionale erano riservati solamente gli
indirizzi programmatici, per contro alla Giunta un'ampia libertà
di gestione delle risorse. Ora, tramite l'articolo 13 di questo
ddl, viene restituita piena dignità al Consiglio e potere
decisionale.
Le altre modifiche apportate rimandano all'eliminazione del
Documento di programmazione economico-finanziaria (DPEFR) e della
legge strumentale. L'atto di indirizzo dell'attività di governo
della Regione resta formalizzato nella Relazione
politico-programmatica regionale la quale, partendo da una
valutazione socio-economica, giunge, attraverso la previsione
delle risorse disponibili, alla proiezione triennale dei
programmi di settore. Si ritorna, poi, a una legge finanziaria
articolata secondo gli schemi tradizionali e non limitata alle
sole dinamiche finanziarie.
Altri aggiustamenti apportati alla LR 21/2007 incidono sulle
procedure di smaltimento dei residui e sul sistema di controllo
interno di ragioneria.
Altro punto, quello relativo ai carburanti. Dopo la cancellazione
della Zona franca, le province di Trieste e Gorizia e la fascia
confinaria della provincia di Udine, con 25 Comuni, si sono
trovate in grave difficoltà non riuscendo a dare una risposta
valida in relazione ai prezzi di vendita. Con le nuove norme, la
Giunta potrà determinare la riduzione da applicare al prezzo alla
pompa rilevando il prezzo minimo praticato nel territorio
regionale (non fanno testo i prezzi che si discostano da quello
medio regionale oltre il 10%; questo per evitare la distorsione
del mercato attuata da possibili prezzi civetta). Inoltre si
ravvisa il bisogno di razionalizzare la rete di distribuzione e
incentivare la dismissione degli impianti in soprannumero: la
Regione si impone di revisionare, con apposita legge entro breve,
la normativa relativa ai rapporti economici e finanziari con i
gestori degli impianti di carburante e le compagnie, coinvolgendo
le Camere di Commercio nei calcoli e nelle rendicontazioni.
Altro problema che tocca numerose famiglie, la mancata erogazione
del mutuo regionale per la prima casa: sono ripristinate le
agevolazioni bloccate per mere questioni formali concedendo un
contributo straordinario ai cittadini che si sono visti revocare
la domanda.
(segue)