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CR: variazioni bilancio, relatore minoranza Brussa (9)

29.07.2008
17:28
(ACON) Trieste, 29 lug - ET - La relazione di minoranza sulle variazioni di bilancio di Franco Brussa (PD) è partita dalla premessa che si tratta di una manovra che si basa su una commedia degli inganni, sulla quale si basano i due capisaldi della norma, due slogan elettorali: abbattimento del debito e sicurezza. Entrambi gli argomenti non sono suffragati dalla realtà dei fatti.

Brussa ha preso le mosse dai numeri del bilancio regionale. La scelta di come spendere le risorse disponibili ha una forte connotazione politica e mira ad abbattere il debito, a oggi pari a 1657,1 milioni di euro. Sono 111,7 i milioni destinati a questo scopo. La seconda scelta squisitamente politica della Giunta è quella di destinare quasi 30 milioni di euro ai trasferimenti vincolati alle politiche della sicurezza a favore delle Autonomie locali. Le poste destinate al settore sanitario - 40 milioni - risultano da impegni già assunti.

Trattando la questione del debito, Brussa ha evidenziato che, in osservanza delle norme comunitarie, questo non supera il 60% del bilancio. Anzi, si attesta sotto il 40% e il Friuli Venezia Giulia non ha un deficit. A conferma di ciò i rating positivi delle società internazionali di valutazione. Dal 2005, ha aggiunto Brussa, c'è stato un trend in diminuzione dopo che nel 2001 le autorizzazioni al debito si erano impennate, toccando il tetto massimo nel 2003 con la precedente Giunta Tondo, con autorizzazioni pari a 440,42 milioni di euro. La Giunta Illy ha incrementato le cifre della restituzione del debito, passando dai 62,53 milioni del 2004, ai 124,46 nel 2007 e ridotto le autorizzazioni. L'indebitamento al quale è ricorsa ha fatto crescere l'economia regionale e il miglior tenore di vita ha aumentato il gettito tributario, da usare per sostenere i cittadini in difficoltà.

Il trend del gettito è dunque positivo, come rilevato dalla Corte dei conti, anche con il concorso delle entrate dei decimi di compartecipazione derivanti dalle varie attività economiche in ambito regionale, cresciuto dai 2082,6 milioni del 2003, agli attuali 2740. La gestione di questo deve essere attenta - così sempre la Corte - e Brussa trova che la rincorsa al ripianamento del debito è dunque solo uno spot. Essendo stato confermato il trend positivo del gettito e avendo la regione il PIL più alto d'Italia, il debito conseguito è di fatto sostenibile.

Criticata anche la parte della manovra dedicata a sussidiarietà e devoluzione, definita statalista e accentrante. Le variazioni di bilancio non hanno ottenuto l'accordo del Consiglio delle Autonomie, proprio perché definite dalle stesse non compatibili con i principi di sussidiarietà. Alle Autonomie locali vengono difatti assegnate importanti risorse, vincolate però alle politiche per la sicurezza. Si tratta di quasi 30 milioni di euro per un problema non reale (lo stesso sottosegretario Nitto Palma ha affermato che in regione non esiste un problema criminalità). Non bene nemmeno la cancellazione di parti della legge di contabilità, appena approvata. Brussa ha anche chiesto che al prossimo giudizio di parificazione della Corte dei conti sia consentito un confronto diretto con l'Esecutivo.

Al termine del suo intervento, il relatore di minoranza ha rilevato che il pacchetto degli emendamenti di fatto riscrive la norma, già piena di previsioni non di natura finanziaria. L'inserimento dell'abrogazione del reddito di cittadinanza, della legge sull'immigrazione, del Difensore civico e del Tutore dei minori, la previsione di un Commissario per l'ARPA e le Terme di Grado, è un'azione grave che sottrae al dibattito politico istituzionale temi di interesse generale.

(segue)