CR: variazioni bilancio, relatore minoranza Brussa (9)
(ACON) Trieste, 29 lug - ET - La relazione di minoranza sulle
variazioni di bilancio di Franco Brussa (PD) è partita dalla
premessa che si tratta di una manovra che si basa su una commedia
degli inganni, sulla quale si basano i due capisaldi della norma,
due slogan elettorali: abbattimento del debito e sicurezza.
Entrambi gli argomenti non sono suffragati dalla realtà dei
fatti.
Brussa ha preso le mosse dai numeri del bilancio regionale. La
scelta di come spendere le risorse disponibili ha una forte
connotazione politica e mira ad abbattere il debito, a oggi pari
a 1657,1 milioni di euro. Sono 111,7 i milioni destinati a questo
scopo. La seconda scelta squisitamente politica della Giunta è
quella di destinare quasi 30 milioni di euro ai trasferimenti
vincolati alle politiche della sicurezza a favore delle Autonomie
locali. Le poste destinate al settore sanitario - 40 milioni -
risultano da impegni già assunti.
Trattando la questione del debito, Brussa ha evidenziato che, in
osservanza delle norme comunitarie, questo non supera il 60% del
bilancio. Anzi, si attesta sotto il 40% e il Friuli Venezia
Giulia non ha un deficit. A conferma di ciò i rating positivi
delle società internazionali di valutazione. Dal 2005, ha
aggiunto Brussa, c'è stato un trend in diminuzione dopo che nel
2001 le autorizzazioni al debito si erano impennate, toccando il
tetto massimo nel 2003 con la precedente Giunta Tondo, con
autorizzazioni pari a 440,42 milioni di euro. La Giunta Illy ha
incrementato le cifre della restituzione del debito, passando dai
62,53 milioni del 2004, ai 124,46 nel 2007 e ridotto le
autorizzazioni. L'indebitamento al quale è ricorsa ha fatto
crescere l'economia regionale e il miglior tenore di vita ha
aumentato il gettito tributario, da usare per sostenere i
cittadini in difficoltà.
Il trend del gettito è dunque positivo, come rilevato dalla Corte
dei conti, anche con il concorso delle entrate dei decimi di
compartecipazione derivanti dalle varie attività economiche in
ambito regionale, cresciuto dai 2082,6 milioni del 2003, agli
attuali 2740. La gestione di questo deve essere attenta - così
sempre la Corte - e Brussa trova che la rincorsa al ripianamento
del debito è dunque solo uno spot. Essendo stato confermato il
trend positivo del gettito e avendo la regione il PIL più alto
d'Italia, il debito conseguito è di fatto sostenibile.
Criticata anche la parte della manovra dedicata a sussidiarietà e
devoluzione, definita statalista e accentrante. Le variazioni di
bilancio non hanno ottenuto l'accordo del Consiglio delle
Autonomie, proprio perché definite dalle stesse non compatibili
con i principi di sussidiarietà. Alle Autonomie locali vengono
difatti assegnate importanti risorse, vincolate però alle
politiche per la sicurezza. Si tratta di quasi 30 milioni di euro
per un problema non reale (lo stesso sottosegretario Nitto Palma
ha affermato che in regione non esiste un problema criminalità).
Non bene nemmeno la cancellazione di parti della legge di
contabilità, appena approvata. Brussa ha anche chiesto che al
prossimo giudizio di parificazione della Corte dei conti sia
consentito un confronto diretto con l'Esecutivo.
Al termine del suo intervento, il relatore di minoranza ha
rilevato che il pacchetto degli emendamenti di fatto riscrive la
norma, già piena di previsioni non di natura finanziaria.
L'inserimento dell'abrogazione del reddito di cittadinanza, della
legge sull'immigrazione, del Difensore civico e del Tutore dei
minori, la previsione di un Commissario per l'ARPA e le Terme di
Grado, è un'azione grave che sottrae al dibattito politico
istituzionale temi di interesse generale.
(segue)