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UDC: Sasco, quote rosa sbagliate e autoreferenziali

06.08.2008
16:15
(ACON) Trieste, 06 ago - COM/RC - Quote rosa in Consiglio regionale: per il capogruppo dell'UDC, Edoardo Sasco, la questione va inquadrata nel riequilibrio dei poteri tra Giunta e Consiglio, riequilibrio che la maggioranza ha già dimostrato di aver ridato in occasione della legge sull'assestamento di bilancio. L'UDC crede nel ruolo dei partiti e conseguentemente nella necessità di ridare ruolo al Consiglio nel momento delle scelte politico-programmatiche - scrive Sasco.

Il problema delle quote rosa è reale. Il dato di partenza - così ancora l'esponente centrista - è che la legge voluta dall'ex presidente Illy non ha funzionato perché ha prodotto l'elezione di sole tre donne. Nella passata legislatura, senza un'apposita legge di tutela, in Consiglio ce n'erano il doppio. Le quote rosa non risolvono il problema alla radice, ma finiscono per creare un ambiente politico virtuale e autoreferenziale, senza che le donne stesse possano incidere realmente nella vita dei partiti e delle istituzioni. Questo vale sia per il Consiglio sia per la Giunta.

A detta di Sasco, sarebbe più utile cominciare a selezionare dal basso, nell'organizzazione di base dei partiti, le donne migliori e più capaci. Solo in questo modo potrà nascere una classe dirigente anche al femminile, radicata nel territorio e legittimata dal consenso popolare.