UDC: Sasco, quote rosa sbagliate e autoreferenziali
(ACON) Trieste, 06 ago - COM/RC - Quote rosa in Consiglio
regionale: per il capogruppo dell'UDC, Edoardo Sasco, la
questione va inquadrata nel riequilibrio dei poteri tra Giunta e
Consiglio, riequilibrio che la maggioranza ha già dimostrato di
aver ridato in occasione della legge sull'assestamento di
bilancio. L'UDC crede nel ruolo dei partiti e conseguentemente
nella necessità di ridare ruolo al Consiglio nel momento delle
scelte politico-programmatiche - scrive Sasco.
Il problema delle quote rosa è reale. Il dato di partenza - così
ancora l'esponente centrista - è che la legge voluta dall'ex
presidente Illy non ha funzionato perché ha prodotto l'elezione
di sole tre donne. Nella passata legislatura, senza un'apposita
legge di tutela, in Consiglio ce n'erano il doppio. Le quote rosa
non risolvono il problema alla radice, ma finiscono per creare un
ambiente politico virtuale e autoreferenziale, senza che le donne
stesse possano incidere realmente nella vita dei partiti e delle
istituzioni. Questo vale sia per il Consiglio sia per la Giunta.
A detta di Sasco, sarebbe più utile cominciare a selezionare dal
basso, nell'organizzazione di base dei partiti, le donne migliori
e più capaci. Solo in questo modo potrà nascere una classe
dirigente anche al femminile, radicata nel territorio e
legittimata dal consenso popolare.