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PD: Menosso, rivedere le quote rosa, ma in futuro

07.08.2008
17:28
(ACON) Trieste, 07 ago - COM/ET - Per la consigliera regionale del PD Annamaria Menosso, le quote rosa traggono il loro fondamento da una legge statutaria votata a maggioranza qualificata e non da una semplice legge regionale. Ciò al fine di far partecipare alla vita politica un maggior numero di donne.

Suona strano, sempre per la Menosso, che si voglia contraddire un principio che ha portato tre donne a far parte della Giunta e suona ancor più bizzarro che le tre sembrino allinearsi con il consigliere Roberto Asquini (Misto). Senza le quote rosa, infatti, il rischio è che a parità di competenze e capacità, le donne non accedano all'agone politico e che questo continui ad essere esclusivo territorio maschile.

Un cambiamento in corso d'opera sarebbe istituzionalmente scorretto. Altra cosa è rivedere il criterio di applicazione del principio delle quote rosa, in ogni caso a partire dalla prossima legislatura.

Quanto alla scelta di assessori esterni, la questione tocca anche qui il principio della rappresentanza. Trattandosi di assessori e quindi membri dell'Esecutivo, per la rappresentante del PD, in un sistema di carattere maggioritario che privilegia la governabilità a scapito della rappresentatività, il problema è di capacità e di competenza. Queste caratteristiche, a onor del vero, sembrano sottorappresentate.