PD: Menosso, rivedere le quote rosa, ma in futuro
(ACON) Trieste, 07 ago - COM/ET - Per la consigliera regionale
del PD Annamaria Menosso, le quote rosa traggono il loro
fondamento da una legge statutaria votata a maggioranza
qualificata e non da una semplice legge regionale. Ciò al fine di
far partecipare alla vita politica un maggior numero di donne.
Suona strano, sempre per la Menosso, che si voglia contraddire un
principio che ha portato tre donne a far parte della Giunta e
suona ancor più bizzarro che le tre sembrino allinearsi con il
consigliere Roberto Asquini (Misto). Senza le quote rosa,
infatti, il rischio è che a parità di competenze e capacità, le
donne non accedano all'agone politico e che questo continui ad
essere esclusivo territorio maschile.
Un cambiamento in corso d'opera sarebbe istituzionalmente
scorretto. Altra cosa è rivedere il criterio di applicazione del
principio delle quote rosa, in ogni caso a partire dalla prossima
legislatura.
Quanto alla scelta di assessori esterni, la questione tocca anche
qui il principio della rappresentanza. Trattandosi di assessori e
quindi membri dell'Esecutivo, per la rappresentante del PD, in un
sistema di carattere maggioritario che privilegia la
governabilità a scapito della rappresentatività, il problema è di
capacità e di competenza. Queste caratteristiche, a onor del
vero, sembrano sottorappresentate.