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PD: Codega, immigrati, deleterio rinunciare ai regolari

01.09.2008
12:19
(ACON) Trieste, 01 set - COM/ET - Rinunciare alla quota di immigrati regolari, stabilita tramite decreto ministeriale, paralizzerebbe lo sviluppo della regione. E' quanto afferma in una nota il consigliere del PD Franco Codega, affrontando la questione della richiesta avanzata dalla Lega Nord al presidente Tondo.

Secondo Codega, la Lega risponde agli umori che lei stessa alimenta, disconoscendo i termini veri del problema. In merito cita un'intervista nella quale il presidente degli imprenditori del Friuli Venezia Giulia, in base a uno studio della Fondazione Nordest, rilevava come in regione servirebbero 6-7 mila immigrati all'anno da impiegare nel sistema produttivo.

"I tassi demografici degli ultimi anni nella nostra regione registrano un tasso di crescita naturale costantemente negativo (nel 2006 un dato di meno 2,7 %) che è compensato da un tasso di immigrazione interna ed esterna più elevato (nel 2006, un dato di più 7,8 %) e che riporta la crescita della regione su cifre positive (nel 2006 più 3,6 %). Vogliamo rinunciare a questo immissione di forze nuove e condannare il Friuli Venezia Giulia alla lenta morte per consunzione?" si domanda Codega.

Affrontando la questione dal punto di vista delle spese per l'assistenza agli immigrati, il consigliere del PD rileva che si parla di cifre ingenti senza riportarne alcuna. "A noi risulta - continua Codega - che nello scorso anno almeno 30 milioni di euro siano arrivati alle casse della Regione, come compartecipazione alle tasse degli immigrati, cifra che rappresenta ben dieci volte quanto la Regione stessa ha messo a disposizione per le politiche migratorie".

"Certo - conclude il consigliere del PD - resta il problema di una sana politica di integrazione tra residenti e nuovi arrivati. La Regione vi aveva provveduto nel recente passato con la legge 5 sull'immigrazione, che però è stata abrogata di fretta e furia. Il problema resta quindi tutto aperto".

Per Codega, è importante non esasperare le tensioni e costruire una convivenza serena.