PD: Lupieri, coinvolgere sanità privata nella programmazione
(ACON) Trieste, 02 set - COM/AB - Non si può coinvolgere il
privato solo sul fronte degli accreditamenti, o richiederne
l'intervento solo quando la sanità pubblica fa fatica. Bisogna
invece coinvolgerlo nella programmazione e nella pianificazione
sanitaria considerandolo sempre come soggetto facente parte del
servizio sanitario regionale. Quindi, non un interlocutore cui
rivolgere la parola al bisogno, ma attore con il quale tenere
sempre aperto il dialogo.
Lo afferma il consigliere regionale del Partito Democratico
Sergio Lupieri che aggiunge:
Certamente non è il pubblico che può decidere gli investimenti
del privato, ma coinvolgendolo nell'organizzazione sanitaria
regionale può fare in modo che sia lo stesso privato a decidere
al meglio i suoi investimenti, necessari per garantire
efficienza, efficacia e sicurezza dei servizi erogati.
Inoltre, affermare che si eseguono troppe risonanze magnetiche
senza analizzare le motivazioni delle richieste è improprio e non
aiuta a risolvere il problema delle liste di attesa. Per esempio:
è vero che le risonanze magnetiche hanno sostituito in molti casi
la TAC? E' vero che molti interventi ortopedici non vengono
eseguiti senza essere accompagnati da una risonanza magnetica? E'
vero che la tecnologia diagnostica più avanzata sostituisce
quella precedente?
Inoltre - continua Lupieri - desidero ricordare all'assessore
Kosic che talvolta uno starnuto può proprio far sospettare una
polmonite. Infine constato positivamente come l'assessore abbia
evidenziato la mancanza di collaborazione di Area Vasta tra
Trieste e Gorizia, e la reciproca sopportazione, e gli ricordo
come nella passata legislatura fossimo intervenuti sul
funzionamento della Conferenza dei direttori generali di Area
Vasta proprio con un disegno di legge che non è stato discusso in
Aula per l'anticipo della tornata elettorale.
Mi auguro - conclude Lupieri - che l'assessore Kosic entri nel
merito della questione, indubbiamente delicata e complessa, ma
bisognosa di una forte soluzione, anche perché una migliore
collaborazione di Area Vasta tra Trieste e Gorizia darebbe
certamente più positive risposte sociosanitarie ai cittadini e
contribuirebbe meglio al funzionamento della rete ospedaliera.