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PD: Lupieri, coinvolgere sanità privata nella programmazione

02.09.2008
16:30
(ACON) Trieste, 02 set - COM/AB - Non si può coinvolgere il privato solo sul fronte degli accreditamenti, o richiederne l'intervento solo quando la sanità pubblica fa fatica. Bisogna invece coinvolgerlo nella programmazione e nella pianificazione sanitaria considerandolo sempre come soggetto facente parte del servizio sanitario regionale. Quindi, non un interlocutore cui rivolgere la parola al bisogno, ma attore con il quale tenere sempre aperto il dialogo.

Lo afferma il consigliere regionale del Partito Democratico Sergio Lupieri che aggiunge:

Certamente non è il pubblico che può decidere gli investimenti del privato, ma coinvolgendolo nell'organizzazione sanitaria regionale può fare in modo che sia lo stesso privato a decidere al meglio i suoi investimenti, necessari per garantire efficienza, efficacia e sicurezza dei servizi erogati.

Inoltre, affermare che si eseguono troppe risonanze magnetiche senza analizzare le motivazioni delle richieste è improprio e non aiuta a risolvere il problema delle liste di attesa. Per esempio: è vero che le risonanze magnetiche hanno sostituito in molti casi la TAC? E' vero che molti interventi ortopedici non vengono eseguiti senza essere accompagnati da una risonanza magnetica? E' vero che la tecnologia diagnostica più avanzata sostituisce quella precedente?

Inoltre - continua Lupieri - desidero ricordare all'assessore Kosic che talvolta uno starnuto può proprio far sospettare una polmonite. Infine constato positivamente come l'assessore abbia evidenziato la mancanza di collaborazione di Area Vasta tra Trieste e Gorizia, e la reciproca sopportazione, e gli ricordo come nella passata legislatura fossimo intervenuti sul funzionamento della Conferenza dei direttori generali di Area Vasta proprio con un disegno di legge che non è stato discusso in Aula per l'anticipo della tornata elettorale.

Mi auguro - conclude Lupieri - che l'assessore Kosic entri nel merito della questione, indubbiamente delicata e complessa, ma bisognosa di una forte soluzione, anche perché una migliore collaborazione di Area Vasta tra Trieste e Gorizia darebbe certamente più positive risposte sociosanitarie ai cittadini e contribuirebbe meglio al funzionamento della rete ospedaliera.