SA: Pustetto, strumetale revisione legge tutela minoranze
(ACON) Trieste, 08 set - COM/ET - "Con la recente proposta da
parte del consigliere del PdL Roberto Novelli di rivedere la
legge regionale che prevede la tutela dello sloveno nelle fasce
confinarie, il centrodestra riapre vecchie polemiche e sembra
voler riportare indietro l'orologio del tempo".
Questa la posizione espressa dal consigliere regionale di SA
Stefano Pustetto in una nota.
"Durante il fascismo - prosegue il consigliere - si è fatto leva
su un nazionalismo esasperato e strumentale, che ovviamente
andava a penalizzare, discriminare e marginalizzare tutte le
minoranze, fino ad arrivare alla proibizione della celebrazione
della messa in sloveno. Con la guerra fredda, tutte le valli del
Natisone e le loro popolazioni erano sulla linea di un confine
che si è voluto erigere a simbolo tra bene e male e questo perché
l'identificazione di un nemico era funzionale alle pretese
egemoniche delle due grandi potenze dell'epoca".
Con la creazione dell'Europa e la fine della guerra fredda
sancita dalla caduta del muro di Berlino, Pustetto rileva come si
sia tornati a considerare le minoranze una risorsa, o perlomeno
una diversità da tutelare. Gli appartenenti alle minoranza
andrebbero anche risarciti, perché per anni oggetto di
discriminazioni.
Nell'opinione del consigliere, il tentativo di differenziare
ulteriormente i vari dialetti sloveni in natisoniano, torriano e
resiano appare dunque come del tutto strumentale a un tentativo
di marginalizzare e ghettizzare parte della popolazione delle
valli.
"In questo modo - conclude Pustetto - oltre che a riaprire
vecchie ferite, si dà fiato agli opposti nazionalismi che con il
tempo si erano sopiti. Sappiamo tutti che questa maggioranza
regionale ha i numeri per poter cambiare ogni legge, spero
tuttavia che in futuro ci si dedichi ai veri problemi della
regione".