PdL: riforma legge urbanistica per non bloccare i Comuni
(ACON) Trieste, 09 set - COM/AB - Dopo che l'Ufficio di
presidenza della IV Commissione del Consiglio regionale ha
fissato le prossime scadenze, con in testa la riforma della
normativa sull'urbanistica, si registrano i seguenti commenti di
consiglieri del gruppo del PdL che fanno tutti parte della
Commissione:
Per Alessandro Colautti, presidente della IV Commissione, "la
ripresa dei lavori con l'analisi della proposta di legge sulla
riforma della normativa sull'urbanistica è la dimostrazione
concreta di quanto il centrodestra ha affermato in campagna
elettorale. Questa sull'urbanistica - ha aggiunto Colautti - è
una norma ponte che dà intanto la possibilità ai Comuni di non
rimanere bloccati in vista di una riforma della materia
permetterà di liberale le Amministrazioni locali da inutili lacci
imposti da una burocrazia che sarà alleggerita".
A giudizio di Daniele Galasso, capogruppo del PdL, "il
provvedimento si rende indispensabile per fare uscire dalla
paralisi la pianificazione locale dei Comuni venutasi a creare
con la legge 5 del 2007, voluta dal centrosinistra, e apre, di
fatto, una finestra sul passato per evitare danni al sistema
economico e produttivo. Così i Comuni potranno approvare le
proprie varianti in forza della legge sull'urbanistica 52 del
1991 godendo, inoltre, di una maggiore flessibilità pari al 20%
per decidere autonomamente le aree dove espandersi. Questo
ritorno - precisa Galasso - sarà operativo sino all'approvazione
del Piano territoriale regionale. Così si eviteranno danni al
sistema economico e produttivo. Vantaggi e semplificazioni sono
previste anche per i cittadini: diventeranno attività di edilizia
libera senza alcuna autorizzazione gli allacciamenti alle utenze
dei servizi pubblici locali, la realizzazione di lapidi e targhe
e la costruzione, in deroga alla volumetria sino a 12 metri cubi,
di piccoli locali per custodire ad esempio attrezzi da
giardinaggio. Tutto questo è fatto per garantire un'effettiva
libertà ragionata di movimento alle Amministrazioni locali,
eliminando precedenti coercizioni e inutili vincoli".
Maurizio Bucci ha invece sottolineato come "questo momentaneo
ritorno alla legge 52 consentirà ai Comuni di poter nuovamente
operare con maggior chiarezza. L'ex legge 5 aveva tanti buchi
neri oggetto di arbitrarie interpretazioni che, di fatto, non
consentivano alle Amministrazioni comunali di poter operare in
tranquillità allungando i tempi tecnici".