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PdL: riforma legge urbanistica per non bloccare i Comuni

09.09.2008
13:50
(ACON) Trieste, 09 set - COM/AB - Dopo che l'Ufficio di presidenza della IV Commissione del Consiglio regionale ha fissato le prossime scadenze, con in testa la riforma della normativa sull'urbanistica, si registrano i seguenti commenti di consiglieri del gruppo del PdL che fanno tutti parte della Commissione:

Per Alessandro Colautti, presidente della IV Commissione, "la ripresa dei lavori con l'analisi della proposta di legge sulla riforma della normativa sull'urbanistica è la dimostrazione concreta di quanto il centrodestra ha affermato in campagna elettorale. Questa sull'urbanistica - ha aggiunto Colautti - è una norma ponte che dà intanto la possibilità ai Comuni di non rimanere bloccati in vista di una riforma della materia permetterà di liberale le Amministrazioni locali da inutili lacci imposti da una burocrazia che sarà alleggerita".

A giudizio di Daniele Galasso, capogruppo del PdL, "il provvedimento si rende indispensabile per fare uscire dalla paralisi la pianificazione locale dei Comuni venutasi a creare con la legge 5 del 2007, voluta dal centrosinistra, e apre, di fatto, una finestra sul passato per evitare danni al sistema economico e produttivo. Così i Comuni potranno approvare le proprie varianti in forza della legge sull'urbanistica 52 del 1991 godendo, inoltre, di una maggiore flessibilità pari al 20% per decidere autonomamente le aree dove espandersi. Questo ritorno - precisa Galasso - sarà operativo sino all'approvazione del Piano territoriale regionale. Così si eviteranno danni al sistema economico e produttivo. Vantaggi e semplificazioni sono previste anche per i cittadini: diventeranno attività di edilizia

libera senza alcuna autorizzazione gli allacciamenti alle utenze dei servizi pubblici locali, la realizzazione di lapidi e targhe e la costruzione, in deroga alla volumetria sino a 12 metri cubi, di piccoli locali per custodire ad esempio attrezzi da giardinaggio. Tutto questo è fatto per garantire un'effettiva libertà ragionata di movimento alle Amministrazioni locali, eliminando precedenti coercizioni e inutili vincoli".

Maurizio Bucci ha invece sottolineato come "questo momentaneo ritorno alla legge 52 consentirà ai Comuni di poter nuovamente operare con maggior chiarezza. L'ex legge 5 aveva tanti buchi neri oggetto di arbitrarie interpretazioni che, di fatto, non consentivano alle Amministrazioni comunali di poter operare in tranquillità allungando i tempi tecnici".