News


Ballaman: esondazioni Tagliamento, ci vuole una soluzione

09.09.2008
17:48
(ACON) Trieste, 09 set - DT - Risvegliare l'attenzione, insieme, Giunta e Consiglio regionale, e risolvere presto i problemi delle esondazioni del Tagliamento prendendo in considerazione tutte le proposte serie, i progetti finora e da ora messi in campo. Per mettere in sicurezza Latisana e tutto il corso finale del fiume perché non debbano più ripetersi le tragedie del recente passato.

Un'iniziativa, dunque, quella presentata dal presidente del Consiglio regionale Edouard Ballaman "per sollecitare tutti coloro che hanno un progetto nel cassetto a tirarlo fuori: poi, di concerto con l'assessore all'Ambiente Vanni Lenna, verrà istituito nei prossimi mesi un tavolo tecnico dove valutare, studiare, capire quale sia la soluzione migliore alle tracimazioni del Tagliamento". E la proposta che l'associazione Acqua (Associazione controllo qualità urbanistico ambientale) di Lestans di Sequals (Pordenone) ha illustrato allo stesso presidente oggi "è una soluzione - ha annotato Ballaman - non la soluzione. La Giunta non ha idee preconcette, tutte le proposte serie verranno esaminate. Certo è che le casse di espansione sono uno scempio, non salverebbero Latisana. Ma è un pensiero personale", ha chiosato Ballaman.

Il progetto adottato da Acqua ma messo a punto, oltre 25 anni fa, dalla Serteco di Udine con la collaborazione della facoltà di Ingegneria dell'ateneo friulano (a commissionarlo fu la Regione) è semplice: a Cesarolo (sotto Latisana), il Tagliamento fa una curva a gomito che ne rallenta il flusso. L'idea sarebbe di collegare i due punti più vicini dell'ansa per far defluire parte delle acque, in caso di piena, alleggerendo il carico di questa strozzatura. Un intervento morbido sul corso del fiume che consentirebbe di aumentare in quel punto critico la portata massima da 1500 metri cubi al secondo a 6000. Latisana, così, non avrebbe più tragiche ripercussioni.

Le opere da realizzare sarebbero limitate a 350 metri, sei mesi di lavori e costi cento volte inferiori a quelli delle casse di espansione, ha spiegato il presidente di Acqua, Renzo Bortolussi, che ha ricordato come anche altre opzioni potrebbero fondersi: dal collegamento del Tagliamento con un canale della portata di 500 metri cubi al secondo che sbucherebbe nella laguna di Grado a delle aperture da controllare anche manualmente prima che un qualsiasi forte deflusso metta in crisi Latisana.

Perché qualcosa, lo ha ripetuto con decisione il presidente del Consiglio Ballaman, bisogna fare. Tenendo conto anche di altri dati, ricordati ancora da Bortolussi: "che il Piano di assetto idrogeologico per l'area di Latisana è entrato in vigore nel 2004 ma riporta una fascia di pericolosità così ristretta da risultare ridicola agli effetti della protezione; che soltanto la zona di Latisana, cioè a sinistra del fiume, è stata provvista di diaframmature di argini mentre la fascia destra no; che il Piano stralcio per il Tagliamento prevedeva la ricalibratura del Cavrato e la manutenzione del fiume e a oggi non risulta alcun piano di manutenzione; che, infine, l'inutilità delle casse di espansione viene rafforzata e avvalorata anche da studi di società straniere, come l'olandese Delft Hydraulics".

(foto; immagini tv)