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PD: Moretton, Tondo spieghi il futuro di Friulia Holding

15.09.2008
09:47
(ACON) Trieste, 15 set - COM/RC - Friulia Holding e i suoi vantaggi: li descrive il capogruppo del PD in Consiglio regionale, Gianfranco Moretton, in un articolato comunicato.

Con il centro-sinistra - scrive dunque il consigliere - tutte le società partecipate dalla Regione aventi valenza strategica per lo sviluppo dell'economia del territorio sono state accorpate sotto la holding Friulia, creata per coordinare le strategie manageriali regionali con l'aiuto del sistema bancario (Unicredit, Friuladria, Friulcassa, BNL, Banca di Cividale, Banca di Vicenza, Antonveneta, BCC) e assicurativo (Generali e Lloyd Adriatico), che ha investito 120 milioni di euro.

La holding - così ancora Moretton - ha già dato rilevanti ritorni economici, se non altro in termini di maggiore efficienza nella gestione delle risorse del gruppo e di risparmio fiscale. Inoltre, ha consolidato le aziende capaci di svilupparsi in settori innovativi, ad alto contenuto tecnologico: quotazione in borsa di Eurotec; crescita dimensionale di importanti gruppi friulani la cui direzione è stata mantenuta in regione; interventi in alcuni passaggi generazionali; un'efficace gestione della cosiddetta legge Bertossi che sostiene lo sviluppo competitivo delle aziende del territorio.

Alla luce di tutto ciò, il rappresentante del PD chiede al presidente Tondo di chiarire quale futuro prevede per Friulia Holding visto che in campagna elettorale aveva dichiarato di volerla relegare a un ruolo marginale non ben definito, mentre ora pare intenda riportarla alle origini e magari a intervenire solo sulle aziende in difficoltà, anche quelle senza prospettive di sviluppo ma unicamente per garantirne la sopravvivenza.

Se termina la sua funzione di holding - aggiunge Moretton - temiamo che Tondo non abbia ben presente il danno che, in termini economici, avrebbe la Regione, con la prospettiva che i soci bancari e assicurativi escano dalla compagine disinvestendo le somme apportate nel 2006. La domanda finale è quindi se la strategia sia quella di voler influire direttamente nelle scelte relative alle nuove opere da realizzare da parte delle controllate e, se cosi fosse, come si pensa di rimborsare i soci privati che a questo gioco non ci staranno.