PD: Baiutti, legge commercio e aperture domenicali
(ACON) Trieste, 15 set - COM/AB - Dopo i proclami della
campagna elettorale la maggioranza regionale, con la bozza di
legge presentata sul commercio, conferma che la normativa statale
e comunitaria in materia di concorrenza e di libera iniziativa
non può che prevalere sulla legislazione regionale.
Giorgio Baiutti, consigliere regionale del Partito Democratico,
sottolinea come le posizioni oltranziste della Lega Nord siano
inascoltate rispetto alla proposta di portare a 29 le aperture
domenicali, di liberalizzare il periodo dei saldi e le svendite
promozionali ed eliminare, anche in base ai recenti
pronunciamenti del TAR, i vincoli sulle distanze per le edicole e
i contingentamenti per i pubblici esercizi.
Baiutti ribadisce come l'autoregolamentazione delle aperture
domenicali da parte dei Comuni, introdotta in ossequio ai
principi di decentramento e sussidiarietà avesse portato, seppur
tra difficoltà, a un risultato poco diverso dal disegno di legge
Ciriani, visto che nei mesi estivi gli operatori chiudono
comunque le attività.
Di fronte alle diverse prese di posizione sulle peculiarità di
Trieste e più ancora di Gorizia non può essere consentito un
diverso trattamento tra le città capoluogo di provincia, sia in
ordine alle deroghe, che alla delimitazione del perimetro dei
centri storici, concetto urbanistico fumoso e di difficile
applicabilità alle delimitazioni commerciali.
Le verifiche e le riflessioni devono essere complessive se di
mezzo ci sono opportunità di maggiori aperture e conseguentemente
nuove occasioni occupazionali che possono riguardare anche Udine
e Pordenone. I piccoli negozi di vicinato, per lo più a
conduzione familiare, dovranno contare su un'ampia libertà di
manovra, soprattutto nelle realtà minori. Soltanto in questo
contesto l'individuazione dei Comuni di Grado e Lignano
Sabbiadoro come località "a prevalente economia turistica" può
essere considerata una base coerente di avvio della discussione.
Baiutti ribadisce che il gruppo consiliare del Partito
Democratico sostiene il profondo dissenso per le posizioni
sostenute debolmente dalla Lega Nord, si ritrova oggi su quelle
più aperte dell'assessore Luca Ciriani, valuta attentamente le
indicazioni fornite dall'Assemblea delle autonomie locali e
dall'Anci e riconosce la bontà di un grande lavoro di
concertazione e condivisione che è stato fatto dalla Giunta Illy
e che ha portato alla riduzione di ben 500.000 metri quadrati di
superficie di vendita che il precedente Piano Dressi della grande
distribuzione prevedeva in una prospettiva economico-sociale del
Friuli Venezia Giulia ormai superata.