LN: Razzini, riforma commercio, così programma rispettato
(ACON) Trieste, 25 set - COM/DT - "Il pressing in atto per
ostacolare la riforma del commercio, fa sorgere dei sospetti". A
intervenire "sull'ostinazione di alcuni esponenti del PdL che
vogliono garantire ai centri commerciali di rimanere aperti,
tutti e sempre", è Federico Razzini.
Per il vicecapogruppo della Lega Nord in Consiglio regionale "non
c'è una sola valida ragione di interesse collettivo in queste
posizioni. Una volta tanto Confcommercio, sindacati e dipendenti
sono concordi nell'affermare che la deregulation voluta dal
presidente Illy ha prodotto danni alle città, non è servita al
commercio né all'occupazione, e pertanto bisogna cambiare rotta.
Si lavora per dare al Friuli Venezia Giulia regole e strumenti
più efficaci, ma ecco che si vorrebbe stravolgere l'impianto
della riforma e, di fatto, continuare sulla strada del
centrosinistra con motivazioni prive di reale fondamento. La
storia della concorrenza slovena, per esempio, non regge perché
sono più gli sloveni a venire da noi che viceversa. E comunque,
sia con la nostra proposta di 20 domeniche aperte (che riteniamo
la più equilibrata) sia con quella dell'assessore alle Attività
produttive Luca Ciriani (in questo caso, sarebbero 29 le
domeniche), i cittadini troveranno sempre grandi centri o piccoli
negozi con le serrande alzate nei giorni festivi senza dover
emigrare.
Si tratta semplicemente di rispettare il programma della
coalizione che ha eletto il presidente Tondo. E' perciò
quantomeno strano e poco gradevole che dal PdL arrivino queste
mine lungo l'iter della legge, addirittura contro l'operato
dell'assessore che, tra l'altro, è espressione dello stesso
partito.
Occorre uscire dall'ambiguità: vogliamo stare con il nostro
tessuto produttivo, i lavoratori, le famiglie, o con chi non crea
ricchezza sul territorio? La risposta della Lega Nord è chiara:
la nostra è la prima opzione. Nessuno ci ha sin qui spiegato in
maniera convincente quali interessi collettivi vada a tutelare
l'attuale deregulation. L'auspicio è perciò che prevalga la buona
politica, dobbiamo affrontare una radicale riforma del commercio
se vogliamo distinguerci da chi ci ha preceduto e ha fallito
deludendo i cittadini".