PD: Tesini, una mozione sulla fiscalità di vantaggio
(ACON) Trieste, 25 set - COM/AB - Una mozione del PD sulla
fiscalità di vantaggio è stata presentata in Consiglio regionale
e sull'argomento si registra l'intervento del consigliere
Alessandro Tesini.
"Lasciamo perdere che, nella scorsa legislatura, a coordinare le
Regioni a Statuto speciale al tavolo del federalismo fiscale era
il Friuli Venezia Giulia, sempre in buoni rapporti anche con la
Sicilia ma senza rimettersi del tutto alla sua iniziativa. Il
peso contrattuale della Sicilia, a maggior ragione con la
presidenza di Raffaele Lombardo, è superiore al nostro. Ma lo
sono anche la sua peculiarità e la libertà di azione che
normalmente si riserva.
"Traccia di ciò è evidente nell'ultima versione della bozza
Calderoli, chiaramente influenzata dagli incontri estivi del
ministro con i presidenti Lombardo e dell'Alto Adige Luis
Durnwalder.
"La sentenza della Corte UE del 2006 sulla fiscalità di vantaggio
relativa ai procedimenti di infrazione delle Azzorre e dei Paesi
Baschi, risoltasi a loro favore, introduce a prospettive di
sicuro interesse anche per noi, purché il tema sia trattato con
cura e piena contezza. Il che significa aver studiato quei casi,
averli contestualizzati e aver capito i ragionamenti che hanno
ispirato la sentenza che consente deroghe puntuali e limitate
alle direttive europee quanto ad aiuti di Stato.
"La fiscalità di vantaggio non è stata pensata come un Eldorado o
la giustificazione di paradisi fiscali. Proporla con argomenti
che dovessero confondersi con queste aspirazioni porterebbe alla
derisione e al rigetto generali. La fiscalità di vantaggio è
consentita in Stati che prevedano un ordinamento regionale ad
autonomie con potestà primarie e costituzionalmente previste - in
Italia è il caso delle Regioni ad autonomia speciale - per
ridurre lo svantaggio dei redditi e delle economie di territori
al di sotto della media europea. Quali sono appunto le Azzorre e
i Paesi Baschi. Non è uno strumento consentito per alleviare la
libera concorrenza nei paesi interni alla UE. Tentare di farlo
sarebbe tempo perso. La disciplina deve essere statale - essendo
dello Stato la competenza in materia fiscale - e deve contenere
le deroghe ammesse per le Regioni ad autonomia speciale.
"Per alcuni territori del Friuli Venezia Giulia, quelli a minore
capacità fiscale, si può pensare a deroghe motivate e a
conseguenti abbattimenti delle aliquote fiscali, purché non si
immaginino superficialmente sanatorie fantasiose che ci
porterebbero alla incomprensione e all'isolamento in Parlamento e
nell'intero Paese. Non possiamo vantarci di essere ai vertici
delle classifiche europee e pretendere gli strumenti pensati per
coloro che sono agli ultimi posti delle stesse classifiche.
"La nostra autonomia e la nostra specialità vanno difese con i
risultati del buon governo e non mendicando sussidi
ingiustificati. La pressione fiscale è pesante per altre ragioni
e va ridotta, a prescindere dai vantaggi giustificati per alcuni,
per quelli e non altri motivi. Proprio perché non si può sempre
navigare a vista, sull'argomento il PD ha presentato una mozione
molto puntuale che sarà discussa nell'imminente sessione
consiliare".