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PD: Tesini, una mozione sulla fiscalità di vantaggio

25.09.2008
18:26
(ACON) Trieste, 25 set - COM/AB - Una mozione del PD sulla fiscalità di vantaggio è stata presentata in Consiglio regionale e sull'argomento si registra l'intervento del consigliere Alessandro Tesini.

"Lasciamo perdere che, nella scorsa legislatura, a coordinare le Regioni a Statuto speciale al tavolo del federalismo fiscale era il Friuli Venezia Giulia, sempre in buoni rapporti anche con la Sicilia ma senza rimettersi del tutto alla sua iniziativa. Il peso contrattuale della Sicilia, a maggior ragione con la presidenza di Raffaele Lombardo, è superiore al nostro. Ma lo sono anche la sua peculiarità e la libertà di azione che normalmente si riserva.

"Traccia di ciò è evidente nell'ultima versione della bozza Calderoli, chiaramente influenzata dagli incontri estivi del ministro con i presidenti Lombardo e dell'Alto Adige Luis Durnwalder.

"La sentenza della Corte UE del 2006 sulla fiscalità di vantaggio relativa ai procedimenti di infrazione delle Azzorre e dei Paesi Baschi, risoltasi a loro favore, introduce a prospettive di sicuro interesse anche per noi, purché il tema sia trattato con cura e piena contezza. Il che significa aver studiato quei casi, averli contestualizzati e aver capito i ragionamenti che hanno ispirato la sentenza che consente deroghe puntuali e limitate alle direttive europee quanto ad aiuti di Stato.

"La fiscalità di vantaggio non è stata pensata come un Eldorado o la giustificazione di paradisi fiscali. Proporla con argomenti che dovessero confondersi con queste aspirazioni porterebbe alla derisione e al rigetto generali. La fiscalità di vantaggio è consentita in Stati che prevedano un ordinamento regionale ad autonomie con potestà primarie e costituzionalmente previste - in Italia è il caso delle Regioni ad autonomia speciale - per ridurre lo svantaggio dei redditi e delle economie di territori al di sotto della media europea. Quali sono appunto le Azzorre e i Paesi Baschi. Non è uno strumento consentito per alleviare la libera concorrenza nei paesi interni alla UE. Tentare di farlo sarebbe tempo perso. La disciplina deve essere statale - essendo dello Stato la competenza in materia fiscale - e deve contenere le deroghe ammesse per le Regioni ad autonomia speciale.

"Per alcuni territori del Friuli Venezia Giulia, quelli a minore capacità fiscale, si può pensare a deroghe motivate e a conseguenti abbattimenti delle aliquote fiscali, purché non si immaginino superficialmente sanatorie fantasiose che ci porterebbero alla incomprensione e all'isolamento in Parlamento e nell'intero Paese. Non possiamo vantarci di essere ai vertici delle classifiche europee e pretendere gli strumenti pensati per coloro che sono agli ultimi posti delle stesse classifiche.

"La nostra autonomia e la nostra specialità vanno difese con i risultati del buon governo e non mendicando sussidi ingiustificati. La pressione fiscale è pesante per altre ragioni e va ridotta, a prescindere dai vantaggi giustificati per alcuni, per quelli e non altri motivi. Proprio perché non si può sempre navigare a vista, sull'argomento il PD ha presentato una mozione molto puntuale che sarà discussa nell'imminente sessione consiliare".