CR: ceneri, approvata la legge con alcune modifiche (8)
(ACON) Trieste, 30 set - MPB - La proposta di legge sulla
destinazione delle ceneri da cremazione è stata approvata a
maggioranza, con la sola astensione, annunciata, del consigliere
Franco Brussa (PD) che, pur dichiarandosi favorevole alla
cremazione si è dichiarato contrario alla dispersione delle
ceneri. Critico in particolare in merito all'articolo 7 perché -
ha sottolineato - è ipocrita parlare di senso comune della morte
e poi prevedere la dispersione delle ceneri o la loro
conservazione a casa.
Nelle dichiarazioni di voto è intervenuto anche il consigliere
Piero Colussi (IdV-Citt) sottolineando la soddisfazione del suo
Gruppo per la previsione di un impianto di incenerimento
nell'ambito di ciascuna provincia.
Veloce l'approvazione dell'articolato e degli emendamenti, tutti
accolti, alcuni dei quali di contenuto essenzialmente tecnico.
Tra le modifiche più significative introdotte, la riformulazione
della parte dell'articolo 1 per dire che la legge disciplina
l'affidamento delle ceneri derivanti dalla cremazione dei defunti
e la loro eventuale dispersione.
All'articolo 2, un comma aggiuntivo riguarda, tra l'altro, la
volontà del defunto per l'affidamento delle proprie ceneri e
l'indicazione della persona affidarla che - questa la novità -
può essere anche diversa dal famigliare.
Senza modifiche l'articolo 3 riguardante i luoghi di dispersine
delle ceneri, mentre al 4 (modalità di conservazione delle urne
affidate), un emendamento precisa che in caso di rinuncia
all'affidamento o in caso di decesso dell'affidatario, il
competente Ufficio comunale dà notizia della destinazione
dell'urna al Comune di ultima residenza del defunto.
La modifica all'articolo 5 introduce il termine "salme" in luogo
di "resti mortali", mentre all'8, inerente le strutture per il
commiato, si precisa che esse sono fruibili da chiunque ne faccia
richiesta, senza discriminazioni di alcun tipo riguardo
l'accesso, "anche al di fuori del Comune di decesso o residenza".
Importante e condiviso anche l'emendamento integrativo
all'articolo 11 con il quale si stabilisce che il piano regionale
preveda la realizzazione di almeno un impianto in ogni territorio
provinciale (in luogo dell'espressione "area vasta"), posto che
le province di Udine e Trieste già ce l'hanno, che a Pordenone
c'è e deve essere attivato, e che a Gorizia è in costruzione.
(segue)