CR: mozione Friulia Holding, il dibattito (11)
(ACON) Trieste, 30 set - RC - Le finalità sono chiare - ha
ribadito Alessandro Tesini (PD) - in merito alla mozione con cui
l'opposizione chiede alla Giunta di spiegare quale futuro intende
riservare alla holding regionale Friulia. Ciò che ci interessa -
ha detto - non è sapere il rapporto fiduciario che intercorre tra
la Regione e questo o quel dirigente della partecipata, ma la
politica economica che le si vuole riservare. Per fortuna non è
quotata in borsa, perché le notizie discordanti emerse in questi
giorni le avrebbero fatto passare momenti difficili.
Per Alessandro Corazza (IdV-Citt) è inammissibile che Friulia
Holding sia ancora priva di un atto di indirizzo e ha ricordato
gli obiettivi per cui la passata maggioranza aveva creato la
partecipata, tutti ampiamente raggiunti. Sembra vogliate aiutare
di più le aziende in crisi - ha aggiunto - invece che sostenere
quelle innovative e che guardano ai mercato fuori regione. Non è
che volete concederle qualche funzione solo per poter distrarre
l'attenzione dalla rimozione dell'attuale management?
Ero titubante quando si è voluto crearla - ha svelato Igor
Kocijancic (SA) - ma mi sono ricreduto perché ha dimostrato di
essere un valore aggiunto. Una holding ha bisogno di strategie
per proseguire ed è ciò che chiediamo.
Anche per Mauro Travanut (DS) chi ha saputo lavorare deve
continuare a farlo, e ha ribadito quanto già evidenziato dai sui
colleghi di Gruppo sottolineando in particolare l'aspetto dei
soci privati (banche e assicurazioni) e dei 120 milioni che hanno
messo a disposizione. Nessuno può dire che quello strumento non
ha aiutato la nostra economia - ha concluso.
Mozione respinta dal PdL, ha spiegato il capogruppo Daniele
Galasso. A fine ottobre daremo il nostro responso e gli indirizzi
alla holding basandoci sulle verifiche che stiamo facendo. Per
Galasso, i risultati di cui il documento parla si riferiscono
solo ad alcune imprese e non certo a quelle medio-piccole che,
anzi, in tre anni sono scappate; gli unici vantaggi reali sono
stati di natura fiscale e di tesoreria. Non risulta, poi, che i
soci privati intendano andarsene, anche perché sono stati ben
ripagati con dividendi, vantaggi, azioni di Autovie Venete.
(segue)