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IdV-Citt: Corazza, Friulia Holding ancora priva di indirizzi

30.09.2008
17:53
(ACON) Trieste, 30 set - COM/MPB - "Friulia Holding, a cinque mesi dall'insediamento della nuova maggioranza politica, è ancora priva di ogni atto di indirizzo da parte dell'azionista di controllo, ovvero la Regione Friuli Venezia Giulia".

E' quanto scrive in una nota il consigliere Alessandro Corazza (IdV-Citt) sottolineando che "questo silenzio della nuova maggioranza diviene assordante se paragonato alla chiarezza degli obiettivi e dei risultati attesi che nel corso della precedente legislatura sono stati alla base della decisione di costituire la holding regionale".

"A tre anni dalla costituzione di Friulia Holding, gli obiettivi prefissati sono stati in larga misura raggiunti. Adesso, che cosa pensa di fare l'attuale maggioranza? A tutt'oggi credo che l'esecutivo dovrebbe avere l'onestà di affermare che, in assenza di una visione strategica, punta in realtà alla riedizione della vecchia Friulia e a riesumare il suo compito tradizionale di strumento per il salvataggio di aziende regionali in crisi.

"Detto in altre parole, sembra che questa maggioranza voglia una finanziaria più attenta al salvataggio di aziende decotte piuttosto che al lancio e al sostengo di nuove aziende pronte a giocare le proprie carte sul terreno dell'innovazione e della competizione. Il sospetto è che questo esecutivo desideri affidare un nuovo o, peggio, vecchio incarico a Friulia Holding, non per ragioni di politica economica, ma al solo scopo di legittimare di fronte all'opinione pubblica la rimozione dell'attuale management.

"In realtà, tale richiesta pare rispondere solo a una esigenza di sostituzione delle persone - e quindi a una logica meramente spartitoria di incarichi all'interno della maggioranza, senza nessun riguardo nel merito del lavoro fin qui svolto.

"Invece che cancellare tutto quanto fatto in questi ultimi 5 anni per riformare il sistema-regione, avremmo gradito che il presidente Tondo avesse detto cosa propone di nuovo per la regione, perché quanto intravisto finora risponde più ad una restaurazione delle logiche e dei metodi della Prima Repubblica che non ci possiamo più permettere".