IdV-Citt: Corazza, Friulia Holding ancora priva di indirizzi
(ACON) Trieste, 30 set - COM/MPB - "Friulia Holding, a cinque
mesi dall'insediamento della nuova maggioranza politica, è ancora
priva di ogni atto di indirizzo da parte dell'azionista di
controllo, ovvero la Regione Friuli Venezia Giulia".
E' quanto scrive in una nota il consigliere Alessandro Corazza
(IdV-Citt) sottolineando che "questo silenzio della nuova
maggioranza diviene assordante se paragonato alla chiarezza degli
obiettivi e dei risultati attesi che nel corso della precedente
legislatura sono stati alla base della decisione di costituire la
holding regionale".
"A tre anni dalla costituzione di Friulia Holding, gli obiettivi
prefissati sono stati in larga misura raggiunti. Adesso, che cosa
pensa di fare l'attuale maggioranza? A tutt'oggi credo che
l'esecutivo dovrebbe avere l'onestà di affermare che, in assenza
di una visione strategica, punta in realtà alla riedizione della
vecchia Friulia e a riesumare il suo compito tradizionale di
strumento per il salvataggio di aziende regionali in crisi.
"Detto in altre parole, sembra che questa maggioranza voglia una
finanziaria più attenta al salvataggio di aziende decotte
piuttosto che al lancio e al sostengo di nuove aziende pronte a
giocare le proprie carte sul terreno dell'innovazione e della
competizione. Il sospetto è che questo esecutivo desideri
affidare un nuovo o, peggio, vecchio incarico a Friulia Holding,
non per ragioni di politica economica, ma al solo scopo di
legittimare di fronte all'opinione pubblica la rimozione
dell'attuale management.
"In realtà, tale richiesta pare rispondere solo a una esigenza di
sostituzione delle persone - e quindi a una logica meramente
spartitoria di incarichi all'interno della maggioranza, senza
nessun riguardo nel merito del lavoro fin qui svolto.
"Invece che cancellare tutto quanto fatto in questi ultimi 5 anni
per riformare il sistema-regione, avremmo gradito che il
presidente Tondo avesse detto cosa propone di nuovo per la
regione, perché quanto intravisto finora risponde più ad una
restaurazione delle logiche e dei metodi della Prima Repubblica
che non ci possiamo più permettere".