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CR: legge urbanistica, relatore minoranza (5)

01.10.2008
13:32
(ACON) Trieste, 01 ott - DT - "Introdurre strumenti e procedure della legge regionale del 1991 significa voler imprimere una battuta d'arresto, vuol dire fare della transitorietà l'impostazione di fondo di questa proposta di legge. Equivale, in sintesi, a non avere un orizzonte ben definito sull'effettiva programmazione urbanistica in regione". Il commento è di Mauro Travanut, relatore di minoranza sul provvedimento della maggioranza che riforma l'urbanistica in Friuli Venezia Giulia.

"Il testo individua una scadenza temporale del regime transitorio che non risponde alle esigenze di una riforma compiuta. Il risultato è che non ci sarà coerenza rispetto alle logiche di progettazione dei piani urbanistici, e non si riuscirà a limitare il numero delle varianti che i Comuni potranno adottare. Ma l'articolato nemmeno chiarisce quale sia la volontà politica sul futuro del Piano territoriale regionale, il PTR, o se la maggioranza pensi a un nuovo strumento di pianificazione regionale diverso dal PTR stesso.

Il disegno politico di eliminare la legge regionale 5/2007 risulta pertanto perverso, perché quel provvedimento aveva introdotto una serie di principi fondamentali già patrimonio della cultura urbanistica e amministrativa di molte regioni (dal Veneto alla Puglia). Certamente quella normativa poteva essere ulteriormente perfezionata e trovare maggiore efficacia con l'approvazione del PTR. Purtroppo, però, la maggioranza ha scelto una strada diversa che non è quella maestra. Tutto questo, poi, è in contrasto con il principio del decentramento di poteri e funzioni alle istituzioni più prossime ai cittadini, e si affida a una fastidiosa forma di recuperato centralismo regionale.

Infine, il progetto di riforma - noi diciamo invece di vera e propria restaurazione - non intende avvalersi dei nuovi strumenti di pianificazione territoriale soprattutto in fase di progettazione di opere e infrastrutture di grande interesse (terza corsia della A4, TAV). Opere il cui impatto andava verificato e concordato con il territorio per garantirne le ricadute positive e contenerne l'impatto ambientale".

Con le relazioni di maggioranza e opposizione, i lavori del Consiglio si sono chiusi, riprenderanno alle 14.30.

(segue)