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CR: legge urbanistica, dibattito generale (8)

01.10.2008
17:08
(ACON) Trieste, 1 ott - DT - Gaetano Valenti (PdL) ha ricordato che "già con le audizioni sulla legge 5, la Giunta Illy era in minoranza vista la contrarietà del territorio sul provvedimento. Quella volta non si è corretto quanto non andava bene, si è voluto stravolgere, e non è stata una buona mossa. E questa proposta di legge non è una riforma e nemmeno un ritorno, semplicemente cancella il peggio. Oggi i Comuni potranno operare correttamente".

Una legge che è un passo indietro sul tema urbanistico per Sergio Lupieri (PD). "E' una normativa fatta in velocità e con un ascolto molto limitato visto che si sono bypassati tutti gli interlocutori di diritto. La tanto decantata semplificazione non vorrei significasse il disordine edilizio. E poi la transitorietà, per quanti anni ci lascerà nel limbo? Quello che sta succedendo è semplicemente la demolizione di quanto fatto dalla Giunta Illy".

Una sciagura urbanistica per la regione. La definisce così Franco Iacop (PD) che in Aula ha letto una relazione del sindaco di Prata di Pordenone Nerio Belfanti a nome dell'Anci. "Le parole di questo primo cittadino sono chiare: mentre la legge Illy era il frutto di una reale collaborazione Autonomie locali-Regione, questa riforma preoccupa per le ripercussioni che ci saranno a causa dell'utilizzo di strumenti ormai superati quali quelli della legge del 1991".

Torna sulle audizioni anche Gianfranco Moretton (PD). "Nessuno in quella sede ha espresso entusiasmo, d'altra parte l'essenza di una legge non può essere la cuccia del cane o il pollaio. Con la Giunta Illy si consentiva ai Comuni di lavorare rapidamente nell'ambito delle disponibilità edificatorie del territorio. Voler resuscitare una normativa vecchia è un pasticcio".

Per Igor Gabrovec (PD) "è grave che su un argomento così non si siano ascoltati i sindaci, con le audizioni che sono state una farsa visto che chi doveva esprimersi non lo ha potuto fare per mancanza di tempo e di strumenti. Non sono state ascoltate nemmeno le organizzazioni slovene. Tutte queste riforme e controriforme creano solo confusione. Ci aspettavamo qualcosa di più che non la regolamentazione del barbecue in giardino".

(segue)