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Pari opportunità: convegno su giovani, rapporti e violenza

03.10.2008
11:51
(ACON) Trieste, 03 ott - ET - La Commissione regionale pari opportunità ha organizzato un convegno per presentare i dati della ricerca "Ragazzi e ragazze nel Friuli Venezia Giulia: rapporti di genere, esperienze e percezioni di violenza". Ad assistervi nell'Aula magna del liceo classico Dante Alighieri di Trieste, una nutritissima platea, prevalentemente composta da giovani.

Il lavoro della Commissione e la rilevanza del suo ruolo, esaltata dal fatto di essere diventata nel 2004 uno degli organi di garanzia del Consiglio regionale, è stato evidenziato dalla vice presidente dell'Assemblea regionale, Annamaria Menosso. A introdurre la presentazione della ricerca, la presidente della Commissione, Renata Brovedani, che ha illustrato quanto emerso dallo studio svolto nelle scuole superiori insieme all'Università di Trieste.

"Vogliamo conseguire un primo coordinamento tra docenti disponibili a percorsi formativi alternativi per trovare un approccio sereno alla sessualità. Non si tratta di istituire una nuova disciplina scolastica, bensì sviluppare programmi già esistenti nei curricula scolastici, trovare l'antidoto ai comportamenti violenti nei principi di convivenza civile, con un'attenzione specifica agli aspetti di genere".

La ricerca, commissionata nel 2007 all'Università di Trieste, ha coinvolto studenti dell'ultimo anno di 14 istituti superiori di tutti e quattro i capoluoghi di Provincia e di Tolmezzo. Sono stati distribuiti 627 questionari ed è stata svolta una ricerca-azione che ha visto la partecipazione di 37 ragazzi e ragazze in un gruppo di approfondimento. Come primo dato, la maggioranza degli intervistati è nata in Italia (92%), da genitori italiani (93%) e vive in una famiglia con entrambe le figure parentali (82%). Oltre la metà di questi giovani ha intenzione di proseguire gli studi.

Passando all'oggetto della ricerca, si scopre che il 40% degli intervistati ha vissuto almeno una forma di violenza in famiglia (fisica o psicologica, subita o vista); il 9% del campione ha subito maltrattamenti fisici dal padre; l'8% ha visto il padre picchiare la madre. Altri indicatori hanno evidenziato che questo genere di violenza porta a un aumento dei pensieri suicidi e rende maschi e femmine più vulnerabili a subire violenze nelle coppia e sessuali in genere. In questo campo la provincia di Pordenone è quella più colpita, Tolmezzo la meno.

Un altro capitolo è quello del controllo e della dominazione; tra i ragazzi e le ragazze che hanno già avuto un'esperienza di coppia, più della metà ha subito tali comportamenti, anche se una minoranza non trascurabile lo ritiene accettabile: 20% di maschi e 11% di femmine. Più di un quarto delle ragazze e il 13,5% dei maschi ha subito molestie sessuali e l'8,8% delle femmine ha subito uno o più stupri. Anche i ragazzi però denunciano tali violenze, pur in modo inferiore: 5,6%. Questo genere di comportamenti vengono più spesso denunciati dalle ragazze della provincia di Udine e Gorizia.

Persiste una minima parte di giovani che crede che le donne segretamente desiderino essere violentate. Il 14% dei maschi e il 9% delle femmine condivide tale modo di pensare. Il 27% degli intervistati conosce qualcuno o ammette egli stesso di aver fatto sesso in cambio di qualcosa.

Capitolo aggiuntivo è quello riguardante il consumo di materiale pornografico. Il 60% di maschi e il 7% di femmine guarda pornografia per piacere, il 36% dei primi e il 17% delle seconde per imparare qualcosa sul sesso, 65% e 11% perché è eccitante. Se nella maggioranza dei casi le scene riprodotte riguardano attività sessuali senza violenza, il 24% dei ragazzi intervistati vede scene di gravi umiliazioni o violenza alla donna.

Il convegno ha anche ospitato una tavola rotonda, nel corso della quale sono state individuate possibili risposte al fenomeno e che ha visto la partecipazione di docenti, medici e consulenti di centri antiviolenza, e gruppi di lavoro tra docenti e operatori.