Pari opportunità: convegno su giovani, rapporti e violenza
(ACON) Trieste, 03 ott - ET - La Commissione regionale pari
opportunità ha organizzato un convegno per presentare i dati
della ricerca "Ragazzi e ragazze nel Friuli Venezia Giulia:
rapporti di genere, esperienze e percezioni di violenza". Ad
assistervi nell'Aula magna del liceo classico Dante Alighieri di
Trieste, una nutritissima platea, prevalentemente composta da
giovani.
Il lavoro della Commissione e la rilevanza del suo ruolo,
esaltata dal fatto di essere diventata nel 2004 uno degli organi
di garanzia del Consiglio regionale, è stato evidenziato dalla
vice presidente dell'Assemblea regionale, Annamaria Menosso. A
introdurre la presentazione della ricerca, la presidente della
Commissione, Renata Brovedani, che ha illustrato quanto emerso
dallo studio svolto nelle scuole superiori insieme all'Università
di Trieste.
"Vogliamo conseguire un primo coordinamento tra docenti
disponibili a percorsi formativi alternativi per trovare un
approccio sereno alla sessualità. Non si tratta di istituire una
nuova disciplina scolastica, bensì sviluppare programmi già
esistenti nei curricula scolastici, trovare l'antidoto ai
comportamenti violenti nei principi di convivenza civile, con
un'attenzione specifica agli aspetti di genere".
La ricerca, commissionata nel 2007 all'Università di Trieste, ha
coinvolto studenti dell'ultimo anno di 14 istituti superiori di
tutti e quattro i capoluoghi di Provincia e di Tolmezzo. Sono
stati distribuiti 627 questionari ed è stata svolta una
ricerca-azione che ha visto la partecipazione di 37 ragazzi e
ragazze in un gruppo di approfondimento. Come primo dato, la
maggioranza degli intervistati è nata in Italia (92%), da
genitori italiani (93%) e vive in una famiglia con entrambe le
figure parentali (82%). Oltre la metà di questi giovani ha
intenzione di proseguire gli studi.
Passando all'oggetto della ricerca, si scopre che il 40% degli
intervistati ha vissuto almeno una forma di violenza in famiglia
(fisica o psicologica, subita o vista); il 9% del campione ha
subito maltrattamenti fisici dal padre; l'8% ha visto il padre
picchiare la madre. Altri indicatori hanno evidenziato che questo
genere di violenza porta a un aumento dei pensieri suicidi e
rende maschi e femmine più vulnerabili a subire violenze nelle
coppia e sessuali in genere. In questo campo la provincia di
Pordenone è quella più colpita, Tolmezzo la meno.
Un altro capitolo è quello del controllo e della dominazione; tra
i ragazzi e le ragazze che hanno già avuto un'esperienza di
coppia, più della metà ha subito tali comportamenti, anche se una
minoranza non trascurabile lo ritiene accettabile: 20% di maschi
e 11% di femmine. Più di un quarto delle ragazze e il 13,5% dei
maschi ha subito molestie sessuali e l'8,8% delle femmine ha
subito uno o più stupri. Anche i ragazzi però denunciano tali
violenze, pur in modo inferiore: 5,6%. Questo genere di
comportamenti vengono più spesso denunciati dalle ragazze della
provincia di Udine e Gorizia.
Persiste una minima parte di giovani che crede che le donne
segretamente desiderino essere violentate. Il 14% dei maschi e il
9% delle femmine condivide tale modo di pensare. Il 27% degli
intervistati conosce qualcuno o ammette egli stesso di aver fatto
sesso in cambio di qualcosa.
Capitolo aggiuntivo è quello riguardante il consumo di materiale
pornografico. Il 60% di maschi e il 7% di femmine guarda
pornografia per piacere, il 36% dei primi e il 17% delle seconde
per imparare qualcosa sul sesso, 65% e 11% perché è eccitante. Se
nella maggioranza dei casi le scene riprodotte riguardano
attività sessuali senza violenza, il 24% dei ragazzi intervistati
vede scene di gravi umiliazioni o violenza alla donna.
Il convegno ha anche ospitato una tavola rotonda, nel corso della
quale sono state individuate possibili risposte al fenomeno e che
ha visto la partecipazione di docenti, medici e consulenti di
centri antiviolenza, e gruppi di lavoro tra docenti e operatori.