News


Il Corecom fa il bilancio del quadriennio 2004-2008

03.10.2008
16:15
(ACON) Trieste, 03 ott - DT - Quattro anni di Corecom, il Comitato regionale per le comunicazioni del Friuli Venezia Giulia. Bilanci, prospettive, il fare e il fatto presentati in Consiglio regionale, dal presidente Franco Del Campo. Quattro anni intensi, passati a occuparsi di temi delicati, come la tutela dei minori nel settore radiotelevisivo, o a vigilare sulla diffusione dei sondaggi sui media locali. O, ancora, a risolvere le controversie tra utenti e compagnie telefoniche senza scordare il compito numero uno, quello storico, e cioè vigilare sul rispetto della normativa sulla Par condicio e svolgere attività di controllo e monitoraggio delle emittenti locali in periodo elettorale. E poi ci sono le istruttorie per i contributi a radio e tv che trasmettono in Friuli Venezia Giulia, le attività di studio e ricerca, e, infine, l'organizzazione di convegni sui temi della comunicazione.

Sono le controversie tra cittadini e gestori telefonici, cresciute in modo esponenziale, a impegnare oltremodo il Corecom: nel 2004 i ricorsi erano 31, in questo 2008 si è saliti a 1222. Tant'è che il Corecom ha istituito uno sportello per il cittadino e un numero verde (800-743488), primo in Italia e completamente gratuito, che ha registrato grande apprezzamento da parte dei cittadini. Col risultato che i due terzi dei contenziosi vengono risolti, e l'amministrazione giudiziaria si risparmia un bel carico di controversie legali.

Poi c'è il rispetto della Par condicio: è di quest'anno la guida "Le regole della comunicazione in periodo elettorale: la par condicio a livello locale", distribuita e apprezzata anche a livello nazionale. E tanto per dare un'idea, nella sola tornata elettorale del 13 e 14 aprile scorsi, le emittenti locali monitorate - a garanzia del pluralismo e dell'imparzialità - sono state 7 per 316 notiziari, 150 le ore visionate e più di 105 mila sono stati i dati raccolti ed elaborati.

Forse, unica nota stonata, i programmi dell'accesso, ovvero quegli spazi radiofonici della Rai riservati a partiti e gruppi rappresentati in Parlamento o nel Consiglio regionale, ma anche a organizzazioni delle Autonomie locali, sindacati, confessioni religiose, enti e associazioni politiche e culturali, gruppi etnici e linguistici e a ogni altro gruppo di rilevante interesse sociale. Nonostante la loro importanza e valenza costituzionale, questi spazi vengono sotto utilizzati mentre i programmi in friulano e sloveno sono addirittura quasi inutilizzati.

Ma su indicazione del ministero delle Comunicazioni, il Corecom svolge anche le complesse istruttorie per i finanziamenti regionali alle emittenti locali. Finanziamenti che nel 2008 hanno superato i due milioni di euro (dovrebbero essere 2 milioni e 700 mila, ma il dato reale non è ancora disponibile). Nove anni fa, nel 1999, erano pari a 611 mila euro.

Altro impegno, lo sviluppo della televisione transfrontaliera. Il che significa, da una parte tutelare e valorizzare le minoranze al di qua e al di là dell'ex confine, dall'altra una maggiore integrazione nella nuova Europa. Un rapporto con le istituzioni europee culminato nel 2007 con il progetto "Comunicare identità e territorio in Europa" rivolto alle scuole superiori della regione che, per la sua valenza culturale ed educativa, ha ricevuto la targa d'argento da parte del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

E tanta parte dell'attività del Corecom è stata dedicata ai giovani. Ad esempio, come non ricordare l'ampia ricerca su "Giovani e Media", o l'organizzazione del telegiornale in classe, realizzato con la collaborazione delle istituzioni scolastiche e finalizzato a educare i più piccoli alla lettura critica dell'informazione televisiva.

Particolare attenzione, infine, è stata rivolta all'uso oculato delle risorse (360 mila euro nel 2008). Tutte le iniziative, infatti, sono state realizzate utilizzando quanto possibile le risorse interne. Per l'amministrazione regionale, costi ridotti e controllo qualità sempre sotto gli occhi.