II Comm: pdl commercio, illustrazione provvedimento LN (2)
(ACON) Trieste, 08 ott - DT - Una norma fortemente contestata,
quella sul commercio del precedente Esecutivo. Soprattutto sul
fronte delle aperture domenicali e festive. Una norma che ha
determinato una deregulation selvaggia. E così anche la Lega
Nord, oltre alla Giunta, ha presentato in II Commissione un nuovo
provvedimento sul commercio a firma dello stesso presidente di
Commissione, Maurizio Franz, assieme ai colleghi Ugo De Mattia,
Danilo Narduzzi, Mara Piccin, Enore Picco e Federico Razzini.
La proposta di legge del Carroccio propone, in sintesi, di
fissare un limite massimo di venti aperture domenicali che valga
per tutti gli esercizi commerciali di qualsiasi tipo, alimentari
e non alimentari, uguale per tutto il territorio regionale, salvo
nelle località turistiche dove viene richiesta una maggiore
flessibilità.
"Proponiamo di eliminare la Conferenza dei Comuni (che doveva
deliberare ogni anno il programma delle eventuali chiusure
obbligatorie degli esercizi di vendita al dettaglio nelle
domeniche e negli altri giorni festivi) e la ripartizione del
Friuli Venezia Giulia in ambiti territoriali a favore di una
regolamentazione unitaria e omogenea del settore su tutto il
territorio regionale", ha spiegato Franz. "Pertanto, intendiamo
reintrodurre il principio per cui, di norma, nelle domeniche e
nei giorni festivi gli esercizi di commercio al dettaglio
rimangono chiusi. Con due eccezioni: a dicembre, nonché in
ulteriori otto domeniche o festività nel corso dell'anno. I
sindaci, inoltre, d'intesa con le organizzazioni di categoria, le
associazioni di tutela dei consumatori e i sindacati, potranno
consentire ulteriori otto aperture domenicali e festive, magari
coordinandosi con i Comuni vicini". Saranno poi gli operatori
commerciali, a prescindere dal tipo di prodotto venduto, a
decidere se e quando aprire.
Una deroga, invece, la meritano le località turistiche. "Occorre
però rivederne l'elenco - ha annotato ancora Franz - alla luce di
criteri quali la capacità attrattiva (la presenza di bellezze
naturali e paesaggistiche, storiche, architettoniche e culturali,
con particolare riferimento alle tradizioni locali) e la presenza
di strutture ricettive. E sarà il presidente della Giunta, sulla
base di un apposito regolamento, a stabilire quali saranno le
località effettivamente turistiche in regione. Mentre per quanto
riguarda i capoluoghi di Provincia, la deroga vale limitatamente
al centro storico, dove effettivamente c'è la necessità di
fornire un servizio in più ai visitatori".
"La LN, ha sottolineato il presidente di Commissione, si schiera
a favore dell'intero comparto produttivo cercando di fornire
principi certi, valevoli per tutti, dalle grandi alle piccole
realtà. L'assenza di regole in materia ha favorito la grande
distribuzione, dotata di maggiori risorse e mezzi, a scapito del
piccolo commercio che negli ultimi anni ha mostrato segnali di
sofferenza. Ma le preoccupazioni si estendono ora anche alla
grande distribuzione, che rischia di finire essa stessa vittima
del mercato: il bacino di utenza è sempre uguale, infatti, ma
proliferano esercizi commerciali sempre più grandi. In più, in
questi tre anni abbiamo assistito a una precarizzazione dei posti
di lavoro a scapito soprattutto delle donne e delle loro
famiglie, vista la difficoltà di conciliare lavoro e vita
privata. Non si può ragionare, infatti, solo in termini
economici, ma anche sociali. E data la costante mancanza di
servizi (un esempio? Gli asili aperti nei festivi), tutte le
ripercussioni negative sono ricadute su quell'80% di occupazione
femminile. In più, voler tenere sempre su le serrande non ha
portato né a un flusso importante di clienti stranieri o dalle
regioni contermini, né a incassi importanti. C'è stato solo un
aumento dei costi, che si è andato a scaricare sui prezzi,
lievitati. E anche questo non è un bene per i consumatori.
Speriamo di aprire ora una nuova stagione di semplificazione e di
chiarezza, per far funzionare meglio il commercio e tutelare di
più chi vi lavora", ha concluso Franz.
Dopo l'illustrazione, la II Commissione ha avviato tutta una
serie di audizioni con le categorie interessate del commercio, i
sindacati, Anci, Upi, Uncem, Autonomie locali, Camere di
commercio e associazioni dei consumatori. Ritornerà sul perito
dei provvedimenti il prossimo 15 ottobre.
(fine)