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II Comm: pdl commercio, illustrazione provvedimento LN (2)

09.10.2008
11:35
(ACON) Trieste, 08 ott - DT - Una norma fortemente contestata, quella sul commercio del precedente Esecutivo. Soprattutto sul fronte delle aperture domenicali e festive. Una norma che ha determinato una deregulation selvaggia. E così anche la Lega Nord, oltre alla Giunta, ha presentato in II Commissione un nuovo provvedimento sul commercio a firma dello stesso presidente di Commissione, Maurizio Franz, assieme ai colleghi Ugo De Mattia, Danilo Narduzzi, Mara Piccin, Enore Picco e Federico Razzini.

La proposta di legge del Carroccio propone, in sintesi, di fissare un limite massimo di venti aperture domenicali che valga per tutti gli esercizi commerciali di qualsiasi tipo, alimentari e non alimentari, uguale per tutto il territorio regionale, salvo nelle località turistiche dove viene richiesta una maggiore flessibilità.

"Proponiamo di eliminare la Conferenza dei Comuni (che doveva deliberare ogni anno il programma delle eventuali chiusure obbligatorie degli esercizi di vendita al dettaglio nelle domeniche e negli altri giorni festivi) e la ripartizione del Friuli Venezia Giulia in ambiti territoriali a favore di una regolamentazione unitaria e omogenea del settore su tutto il territorio regionale", ha spiegato Franz. "Pertanto, intendiamo reintrodurre il principio per cui, di norma, nelle domeniche e nei giorni festivi gli esercizi di commercio al dettaglio rimangono chiusi. Con due eccezioni: a dicembre, nonché in ulteriori otto domeniche o festività nel corso dell'anno. I sindaci, inoltre, d'intesa con le organizzazioni di categoria, le associazioni di tutela dei consumatori e i sindacati, potranno consentire ulteriori otto aperture domenicali e festive, magari coordinandosi con i Comuni vicini". Saranno poi gli operatori commerciali, a prescindere dal tipo di prodotto venduto, a decidere se e quando aprire.

Una deroga, invece, la meritano le località turistiche. "Occorre però rivederne l'elenco - ha annotato ancora Franz - alla luce di criteri quali la capacità attrattiva (la presenza di bellezze naturali e paesaggistiche, storiche, architettoniche e culturali, con particolare riferimento alle tradizioni locali) e la presenza di strutture ricettive. E sarà il presidente della Giunta, sulla base di un apposito regolamento, a stabilire quali saranno le località effettivamente turistiche in regione. Mentre per quanto riguarda i capoluoghi di Provincia, la deroga vale limitatamente al centro storico, dove effettivamente c'è la necessità di fornire un servizio in più ai visitatori".

"La LN, ha sottolineato il presidente di Commissione, si schiera a favore dell'intero comparto produttivo cercando di fornire principi certi, valevoli per tutti, dalle grandi alle piccole realtà. L'assenza di regole in materia ha favorito la grande distribuzione, dotata di maggiori risorse e mezzi, a scapito del piccolo commercio che negli ultimi anni ha mostrato segnali di sofferenza. Ma le preoccupazioni si estendono ora anche alla grande distribuzione, che rischia di finire essa stessa vittima del mercato: il bacino di utenza è sempre uguale, infatti, ma proliferano esercizi commerciali sempre più grandi. In più, in questi tre anni abbiamo assistito a una precarizzazione dei posti di lavoro a scapito soprattutto delle donne e delle loro famiglie, vista la difficoltà di conciliare lavoro e vita privata. Non si può ragionare, infatti, solo in termini economici, ma anche sociali. E data la costante mancanza di servizi (un esempio? Gli asili aperti nei festivi), tutte le ripercussioni negative sono ricadute su quell'80% di occupazione femminile. In più, voler tenere sempre su le serrande non ha portato né a un flusso importante di clienti stranieri o dalle regioni contermini, né a incassi importanti. C'è stato solo un aumento dei costi, che si è andato a scaricare sui prezzi, lievitati. E anche questo non è un bene per i consumatori. Speriamo di aprire ora una nuova stagione di semplificazione e di chiarezza, per far funzionare meglio il commercio e tutelare di più chi vi lavora", ha concluso Franz.

Dopo l'illustrazione, la II Commissione ha avviato tutta una serie di audizioni con le categorie interessate del commercio, i sindacati, Anci, Upi, Uncem, Autonomie locali, Camere di commercio e associazioni dei consumatori. Ritornerà sul perito dei provvedimenti il prossimo 15 ottobre.

(fine)