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SA: Pustetto, Kosic riferisca le strategie per la sanità

10.10.2008
17:21
(ACON) Trieste, 10 ott - COM/RC - Una mozione che invita l'assessore Vladimir Kosic a riferire quali prospettive strategiche e programmatiche nei settori della salute e della protezione sociale la Giunta abbia in mente. L'hanno presentata i consiglieri regionali di PD e Sinistra Arcobaleno. In questo scorcio di legislatura - è il commento a lato della mozione stessa da parte di Stefano Pustetto di SA - a parte dichiarazioni generiche, non si è realmente capito quali siano gli intendimenti dell'assessore. Vero è che la cultura di base di questa maggioranza è nota: liberalizzare, cioè privatizzare. Cosa che viene affermata ad esempio da chi, come il consigliere Franco Dal Mas (PdL), lamenta la mancata trasformazione degli IRCCS in fondazioni, o dal consigliere Roberto Asquini (Gruppo Misto) che per abbattere le liste di attesa ha presentato un disegno di legge che prevede che "qualora l'attesa per la diagnostica superi i novanta giorni, il cittadino si possa rivolgere ad una struttura privata" e il conto lo pagherà la Regione. Oppure quando l'assessore Kosic spiega che per l'endoscopia è giocoforza rivolgesi ai privati considerato lo scarso numero degli endoscopisti ospedalieri.

Ora, è vero che spesso le liste di attesa sono eccessive - ammette lo stesso Pustetto -, ma nessuno si chiede il perché di questo disservizio. Si incitano i direttori generali delle Aziende ospedaliere a restare nel bilancio, a risparmiare su tutto, ma principalmente sui dipendenti che spesso sono sotto-organico o a cui non vengono pagate le ore straordinarie, e quando il sistema crolla si invoca come rimedio il ricorso al privato. Fanno di tutto per demotivare il personale, che una volta formato, se può, se ne va. Nessuno, e tanto meno l'assessore, punta alla riduzione delle liste di attesa incentivando il personale ospedaliero, nessuno caccia quei direttori sanitari che, di fronte alla fuga massiccia dei medici o delle infermiere in alcuni reparti, si rifugia nell'ipocrita espressione del "ricambio fisiologico". Da anni - così ancora il consigliere di opposizione - assistiamo ad uno schema ben preciso: mettere in sofferenza un reparto o un servizio, stigmatizzare che costa troppo per quello che produce, invocare l'intervento salvifico del privato. Vorrei ricordare ai più che il miglior privato (per chi ha tanti e tanti soldi) è quello americano, che però costa il 16,2% del PIL (americano) e l'Organizzazione mondiale della sanità lo pone al 28° posto nella graduatoria mondiale. Quello italiano, che è pubblico, con il 7,2 % del PIL si piazza al 2° posto. Ancora una volta si cerca di sfruttare l'ignoranza dei più, che spesso si sono stufati di sentire vuote parole dei nostri dirigenti, per privatizzare gli utili e socializzare le perdite.