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CR: federalismo fiscale, intervento ministro Fitto (11)

14.10.2008
18:09
(ACON) Trieste, 14 ott - MPB -Al termine, il ministro per i Rapporti con le Regioni Raffaele Fitto, richiamandosi agli interrogativi emersi nel corso degli interventi, si è soffermato sul metodo seguito dal Governo, basato sul confronto costante, mantenuto lungo l'intero percorso. Differenti i punti di vista alla partenza, poiché una riforma così parte da esigenze, peculiarità territoriali e sensibilità che devono trovare sintesi. Perché sui principi si può costruire il percorso futuro. Un percorso di condivisione con la Conferenza delle Regioni, del Nord, del Sud, speciali e no. E all'interno del confronto hanno trovato spazio momenti di verifica di altri temi, come ad esempio la copertura dell'ICI.

Le differenze incontrate sul federalismo fiscale - pezzo di un discorso che comprende codice dell'autonomia e riforma costituzionale - hanno trovato punto di convergenza in fatto di responsabilizzazione dei pubblici amministratori e possibilità di modificare la spesa pubblica. Viviamo una crisi economica di dimensioni amplissime e in questo quadro l'obiettivo è il contenimento e il miglioramento della qualità della spesa pubblica. Non a caso sono stati inseriti gli elementi della solidarietà e della perequazione verticale, in capo allo Stato allo per la tenuta del Paese, della garanzia dei livelli fondamentali dei servizi e al tempo stesso il passaggio dalla spesa storica ai costi standard, per mettere insieme capacità fiscale con capacità di spesa.

Fitto ha parlato anche della tempistica, giocata su tre livelli - uno della sostenibilità non definito; un termine di cinque anni e uno di 24 mesi - su cui si è lavorato per arrivare a una convergenza. Quanto alle Regioni a statuto speciale, in merito a perequazione e fiscalità di vantaggio, l'obiettivo è avere strumenti per attrarre nuovi investimenti sulle zone di confine con altri Stati e, al proposito, al di là della approvazione del testo, occorre una base tecnica sulla quale sviluppare il confronto per poi negoziare con Bruxelles.

Sul tema del federalismo fiscale si gioca una partita per il futuro del Paese che nel suo insieme deve fare un passo avanti. È una questione di mentalità. Questo testo non mette in discussione in alcun modo la specialità, perché essa può essere messa in forse solo da un intervento di carattere costituzionale. E non ci sono volontà in questo senso - ha concluso il ministro, ribadendo la complessità del percorso, ma anche sottolineando il contributo che potrà venire dai territori: il metodo è quello dei decreti legislativi e potrà essere condotto con spirito di collaborazione, sulla base del confronto. Confronto e collaborazione da rafforzare per il futuro.

(fine)