CR: federalismo fiscale, intervento ministro Fitto (11)
(ACON) Trieste, 14 ott - MPB -Al termine, il ministro per i
Rapporti con le Regioni Raffaele Fitto, richiamandosi agli
interrogativi emersi nel corso degli interventi, si è soffermato
sul metodo seguito dal Governo, basato sul confronto costante,
mantenuto lungo l'intero percorso. Differenti i punti di vista
alla partenza, poiché una riforma così parte da esigenze,
peculiarità territoriali e sensibilità che devono trovare
sintesi. Perché sui principi si può costruire il percorso futuro.
Un percorso di condivisione con la Conferenza delle Regioni, del
Nord, del Sud, speciali e no. E all'interno del confronto hanno
trovato spazio momenti di verifica di altri temi, come ad esempio
la copertura dell'ICI.
Le differenze incontrate sul federalismo fiscale - pezzo di un
discorso che comprende codice dell'autonomia e riforma
costituzionale - hanno trovato punto di convergenza in fatto di
responsabilizzazione dei pubblici amministratori e possibilità di
modificare la spesa pubblica. Viviamo una crisi economica di
dimensioni amplissime e in questo quadro l'obiettivo è il
contenimento e il miglioramento della qualità della spesa
pubblica. Non a caso sono stati inseriti gli elementi della
solidarietà e della perequazione verticale, in capo allo Stato
allo per la tenuta del Paese, della garanzia dei livelli
fondamentali dei servizi e al tempo stesso il passaggio dalla
spesa storica ai costi standard, per mettere insieme capacità
fiscale con capacità di spesa.
Fitto ha parlato anche della tempistica, giocata su tre livelli -
uno della sostenibilità non definito; un termine di cinque anni e
uno di 24 mesi - su cui si è lavorato per arrivare a una
convergenza. Quanto alle Regioni a statuto speciale, in merito a
perequazione e fiscalità di vantaggio, l'obiettivo è avere
strumenti per attrarre nuovi investimenti sulle zone di confine
con altri Stati e, al proposito, al di là della approvazione del
testo, occorre una base tecnica sulla quale sviluppare il
confronto per poi negoziare con Bruxelles.
Sul tema del federalismo fiscale si gioca una partita per il
futuro del Paese che nel suo insieme deve fare un passo avanti. È
una questione di mentalità. Questo testo non mette in discussione
in alcun modo la specialità, perché essa può essere messa in
forse solo da un intervento di carattere costituzionale. E non ci
sono volontà in questo senso - ha concluso il ministro, ribadendo
la complessità del percorso, ma anche sottolineando il contributo
che potrà venire dai territori: il metodo è quello dei decreti
legislativi e potrà essere condotto con spirito di
collaborazione, sulla base del confronto. Confronto e
collaborazione da rafforzare per il futuro.
(fine)