News


II Comm: ddl commercio, aperto dibattito generale (1)

15.10.2008
12:39
(ACON) Trieste, 15 ott - RC - Dibattito generale, in II Commissione consiliare, sulle nuove disposizioni in materia di giornate di apertura degli esercizi commerciali e sulle modifiche alla correlata legge regionale 29/2005.

Il presidente Maurizio Franz (LN) ha dato la parola per primo a Giorgio Baiutti (PD), il quale ha sostenuto che la Conferenza dei Comuni in cui si trovano i centri commerciali maggiori si è rivelato uno strumento fallimentare e, dunque, bene che il progetto dell'assessore Luca Ciriani parta proprio dalla sua rivalutazione. Il PD - ha aggiunto - presenterà emendamenti solo in Aula, è per un numero di aperture domenicali non inferiore a 29 e considera, quale testo di riferimento, quello giuntale ma non quello presentato dalla Lega Nord. Va, però, tenuto conto dei periodi morti che vivono Lignano e Grado al pari delle altre città che non vengono considerate turistiche. I concetti espressi da Baiutti sono stati ribaditi dal suo collega Enzo Marsilio, che ha spiegato in particolare le esigenze degli esercenti della montagna.

Roberto Asquini (Misto) ha affermato che Gorizia e Trieste hanno lo stesso tipo di rapporti con la Slovenia ma Trieste e Udine non possono essere trattate in modo differente; deve essere favorita l'autoregolamentazione degli esercizi commerciali facendo scegliere ai gestori - che magari si metteranno d'accordo tra di loro - quali giornate festive tenere aperto (salvo le 4 obbligatorie di dicembre) e non, invece, lasciar decidere ai sindaci come vuole il ddl della Giunta; le persone che fanno la spesa di alimentari la domenica spesso non hanno un altro giorno in cui poterla fare. A Tarvisio e nei vari poli sciistici, il 25 e 26 dicembre e il primo gennaio i negozi dovrebbero poter restare aperti.

Gaetano Valenti (PdL) ha sostenuto le criticità di Gorizia data la sua vicinanza con la Slovenia e ha sostenuto che non si può unificare il trattamento con l'area udinese. Gorizia - ha rimarcato - anche tenesse aperti i suoi alimentari alla domenica e Udine no, non le farebbe concorrenza perché già oggi gli utenti sono solo locali. Mentre la chiusura di quegli esercizi porterebbe i cittadini goriziani a rivolgersi agli esercizi sloveni che distano solo pochi chilometri.

Federico Razzini (LN) ha parlato della concorrenza che i grandi centri commerciali causano ai piccoli negozi, che vanno difesi. E ciò passa anche attraverso il numero delle domeniche di apertura e i turni del personale.

Roberto Antonaz (SA) vorrebbe una sospensione della trattazione per valutare meglio le richieste giunte, richieste che non combaciano sempre. A suo dire tutte le Giunte del passato hanno svantaggiato il piccolo commercio, che oggi non ce la fa a sopravvivere, mentre hanno aiutato i grandi centri: questa legge dovrebbe finalmente dare una mano ai piccoli a rinnovarsi. Le aperture domenicali non sarebbero uno sfruttamento per i lavoratori del commercio solo se si potesse stabilire, ad esempio, che non li si può impiegare per più di un certo numero di ore o un certo numero di giornate, ma ciò esula dai poteri della Regione.

(segue)