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II Comm: approvato ddl commercio (4)

15.10.2008
19:16
(ACON) Trieste, 15 ott - RC - Esce una maggioranza non compatta, quella che in II Commissione ha votato il disegno di legge n. 26 sul commercio. Lega Nord e UDC votano sì, con loro anche i due consiglieri del gruppo Misto, ma per il PdL si registrano le astensioni di Bucci e Tononi quando gli altri componenti appoggiano il testo della Giunta. Contraria l'opposizione rappresentata da PD e IdV-Cittadini. Relatori di maggioranza per l'Aula saranno Santin (PdL), Franz (LN) e Asquini (Misto), per la minoranza Baiutti (PD).

Lungo il dibattito sui singoli emendamenti all'articolo 3 del ddl (determina il numero delle aperture festive dei negozi) nonché la possibilità che le richieste dell'assessore Ciriani vengano bocciate per mancanza dei necessari voti favorevoli visto che il centrista Venier Romano aveva preannunciato un voto di astensione, poi mutato in favorevole grazie alla garanzia data dall'assessore stesso di un ulteriore incontro chiarificatore tra i due. Ai voti, non passa la richiesta di Franz e Razzini della Lega Nord di non permettere più di 20 aperture festive all'anno, e al pari non passa la richiesta dei consiglieri del PdL Tononi, Valenti e Bucci di deroghe ulteriori per i Comuni confinanti con altri Stati, dove Asquini puntava ad aggiungere quelli dove sia abituale la presenza di cittadini stranieri. Alla fine l'articolo, che con le modifiche concede agli esercenti di decidere - e non più ai sindaci - l'apertura di 25 giornate di festa oltre alle domeniche di dicembre, è approvato con i sì di un PdL e di una Lega divisi in quanto Tononi, Bucci e Valenti si sono astenuti per coerenza con il loro emendamento, e così ha fatto Razzini che continua a ritenere 29 aperture un numero eccessivo per il territorio (Franz ha, invece, votato a favore).

Per il resto, al testo sono state aggiunte norme inerenti l'affissione delle tabelle dei prezzi, l'adeguamento alla nuova definizione comunitaria di soggetto svantaggiato e disabile, gli incentivi alle piccole e medie imprese, il numero dei giorni di apertura obbligatori degli alberghi che scende da 120 a 90, la previsione di spesa di 500mila euro per il 2008 per attuare le finalità del provvedimento.

(fine)