II Comm: approvato ddl commercio (4)
(ACON) Trieste, 15 ott - RC - Esce una maggioranza non
compatta, quella che in II Commissione ha votato il disegno di
legge n. 26 sul commercio. Lega Nord e UDC votano sì, con loro
anche i due consiglieri del gruppo Misto, ma per il PdL si
registrano le astensioni di Bucci e Tononi quando gli altri
componenti appoggiano il testo della Giunta. Contraria
l'opposizione rappresentata da PD e IdV-Cittadini. Relatori di
maggioranza per l'Aula saranno Santin (PdL), Franz (LN) e Asquini
(Misto), per la minoranza Baiutti (PD).
Lungo il dibattito sui singoli emendamenti all'articolo 3 del ddl
(determina il numero delle aperture festive dei negozi) nonché la
possibilità che le richieste dell'assessore Ciriani vengano
bocciate per mancanza dei necessari voti favorevoli visto che il
centrista Venier Romano aveva preannunciato un voto di
astensione, poi mutato in favorevole grazie alla garanzia data
dall'assessore stesso di un ulteriore incontro chiarificatore tra
i due. Ai voti, non passa la richiesta di Franz e Razzini della
Lega Nord di non permettere più di 20 aperture festive all'anno,
e al pari non passa la richiesta dei consiglieri del PdL Tononi,
Valenti e Bucci di deroghe ulteriori per i Comuni confinanti con
altri Stati, dove Asquini puntava ad aggiungere quelli dove sia
abituale la presenza di cittadini stranieri. Alla fine
l'articolo, che con le modifiche concede agli esercenti di
decidere - e non più ai sindaci - l'apertura di 25 giornate di
festa oltre alle domeniche di dicembre, è approvato con i sì di
un PdL e di una Lega divisi in quanto Tononi, Bucci e Valenti si
sono astenuti per coerenza con il loro emendamento, e così ha
fatto Razzini che continua a ritenere 29 aperture un numero
eccessivo per il territorio (Franz ha, invece, votato a favore).
Per il resto, al testo sono state aggiunte norme inerenti
l'affissione delle tabelle dei prezzi, l'adeguamento alla nuova
definizione comunitaria di soggetto svantaggiato e disabile, gli
incentivi alle piccole e medie imprese, il numero dei giorni di
apertura obbligatori degli alberghi che scende da 120 a 90, la
previsione di spesa di 500mila euro per il 2008 per attuare le
finalità del provvedimento.
(fine)