PD:Gabrovec, grave riduzione collegamenti ferroviari con l'estero
(ACON) Trieste, 20 ott - COM/MPB - Con una interpellanza al
presidente della Regione, i consiglieri regionali del Partito
Democratico Igor Gabrovec, Franco Brussa, Franco Iacop, Sergio
Lupieri, Enzo Marsilio, Paolo Menis, Gianfranco Moretton e
Daniele Gerolin vogliono sapere quali iniziative urgenti la
Giunta regionale intenda mettere in atto per scongiurare il
ridimensionamento dei collegamenti con l'estero che passano
attraverso il territorio regionale. Chiedono, inoltre, se non si
intenda intervenire in tutte le sedi opportune per garantire al
Friuli Venezia Giulia un ruolo centrale rispetto alle reti di
collegamento ferroviario europee.
Nell'interpellanza i consiglieri del PD si rifanno all'intenzione
di Trenitatalia di ridimensionare, in concomitanza con il cambio
d'orario di dicembre, i collegamenti diurni Venezia-Udine-Vienna
e notturni Venezia-Udine-Praga e ricordano anche la limitazione a
Domodossola dell'unico collegamento internazionale rimasto a
Trieste (dopo la soppressione, avvenuta lo scorso 1° Aprile, del
"Casanova" Venezia-Villa Opicina-Lubiana, contravvenendo a
precisi accordi internazionali) e cioè quella assicurata dal
"Cisalpino" per Zurigo.
Ciò evidenzia che mentre Venezia diventa capolinea del traffico a
lunga percorrenza, il Nord-Est viene relegato al solo servizio
locale.
Tutto questo - precisano - senza minimamente affrontare le nuove
esigenze di mobilità transfrontaliera attraverso i transiti di
Tarvisio, Gorizia e Villa Opicina (non ancora denominata Trieste
Opicina dopo tre anni dalla richiesta).
Una strategia - sottolineano - che penalizza pesantemente la
nostra regione, già applicata con la creazione della rete
Eurostar e confermata dal piano di Trenitalia che classifica le
linee Venezia-Udine e Venezia-Trieste, senza la prosecuzione
attraverso i confini ora aperti di Tarvisio e Villa Opicina, come
"servizio universale definito da domanda della pubblica
amministrazione", mentre intende sviluppare il servizio a
"mercato" verso l'estero esclusivamente sulla linea
Milano-Chiasso.
Ciò la dice lunga - concludono - rispetto a una politica
commerciale di ridimensionamento e non di sviluppo, in contrasto
con l'affermata esigenza di un forte avanzamento nel
completamento di una rete di interconnessione europea.