CR: mozione legge per elezioni europee, dibattito (5)
(ACON) Trieste, 28 ott - COM/MPB - Tutti riteniamo
importantissimo poter esprimere la preferenza e avere una soglia
di sbarramento che consenta la rappresentanza, ma resta
l'inghippo dei collegi molto vasti - ha affermato Igor Kocijancic
(SA) sottolineando le perplessità in merito e la necessità di
capire quale investimento delle singole forze politiche sui
candidati. E ha annunciato la presentazione di un ordine del
giorno, firmato oltre che dai colleghi del suo Gruppo anche dai
consiglieri di IdV-Cittadini, per il mantenimento dell'attuale
legge elettorale per l'elezione del Parlamento europeo.
Voteremo con convinzione questa mozione - ha detto il capogruppo
dell'UDC Edoardo Sasco ricordando la petizione popolare promossa
dalla sua forza politica, sottoscritta anche dal presidente della
Regione Tondo, per chiedere che la preferenza sia mantenuta alle
europee e reintrodotta nelle elezioni alla Camera dei deputati.
Perché senza la preferenza - ha sottolineato elencando gli
aspetti negativi derivati dalla sua eliminazione - i cittadini
sono espropriati del diritto di scelta dei loro rappresentanti.
Ci auguriamo che questa mozione non abbia finalità strumentali -
ha aggiunto. La difesa della democrazia non può essere una
battaglia di parte o finalizzata a dividere gli schieramenti
politici.
Per Franco Baritussio (PdL) non si presenta una mozione se non vi
è un obiettivo politico; e dietro al sacrosanto diritto di
esprimere un voto ci sono elementi su cui riflettere. Due quelli
sui quali il vicecapogruppo del PdL si è soffermato: quello della
maggiore rappresentanza possibile per regioni numericamente
deboli come la nostra, per cui paradossalmente il sistema
blindato potrebbe essere adatto a garantire una rappresentanza.
L'altro, legato ai costi per i candidati per assicurarsi da
preferenza, che avvantaggerebbe chi ha più possibilità personali
o più aiuti. Anche il collegio uninominale può avere dei limiti
- ha concluso ritenendo interessante una simulazione per capire
quale dimensione subregionale dovrebbe avere un collegio
uninominale per garantire l'elezione.
Antonio Pedicini (PdL) ha annunciato il proprio voto contrario
alla mozione al termine di un intervento in cui ha sottolineato
che tutti i ragionamenti sulle liste bloccate hanno un vizio di
fondo e ha invitato a porre l'attenzione sulle elezioni
provinciali, sulle quali c'è competenza e rispetto alle quali non
siamo capaci di garantire la rappresentanza politica. Potrei
concordare con la necessità di collegi più contenuti, mentre è
più discutibile la questione dello sbarramento, perché non
capisco se ci sono numeri buoni o cattivi, a seconda della
competizione. Quanto alla preferenza, chi può dire che sia
garanzia dell'espressione della libertà del voto dell'elettorato?
La richiesta di reintrodurla alle politiche e di conservarla alle
europee sembra più uno strumento di battaglia politica.
(segue)