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CR: mozione legge per elezioni europee, dibattito (9)

28.10.2008
17:43
(ACON) Trieste, 28 ott - ET - Non sono le preferenze il nocciolo della questione posta dalla mozione, bensì il rischio che il Friuli Venezia Giulia non sia adeguatamente rappresentato a livello europeo a causa dei collegi. Per Franco Brussa (PD) i dibattiti in Aula sono uno strumento utile per trovare convergenze e i 20 interventi della giornata di oggi dimostrano l'importanza del tema. Le mozioni d'impegno al presidente sono una possibilità per i consiglieri di intervenire su questioni nazionali. Siamo in grado, come Consiglio regionale di battere un colpo all'unisono? No.

Si è europei a spizzichi e bocconi oppure lo si è sempre? Partendo da questo quesito Bruno Zvech (PD) ha sostenuto che l'Assemblea regionale ha il diritto-dovere di entrare in questioni di ogni genere e nella fattispecie dibattere lungamente del sistema elettorale per le europee. Dietro a un sistema elettorale c'è un concetto di rappresentanza, un rapporto con la cittadinanza. Togliere collegi e preferenze ha fatto sorgere un problema globale italiano, sradicando i parlamentari. Per Zvech, la ridefinizione dei collegi potrebbe dare maggiore rappresentanza.

Danilo Narduzzi (LN) ha evidenziato quanto il dibattito sia poco appassionate per la gente, ma fondamentale per la creazione della geografia politica e tutto ciò che ne consegue. Il sistema delle preferenze può sì degenerare in voto di scambio, ma non è nobile che i rappresentanti del popolo siano nominati da segreterie, senza legami con il territorio che dovrebbero rappresentare. È una questione trasversale, e Narduzzi ha auspicato che sulla vicenda nasca un documento condiviso e unitario, per testimoniare a Roma una serietà d'intenti.

Al termine del dibattito, l'assessore regionale alle Autonomie locali Federica Seganti ha sostenuto l'idea del documento unitario, che dimostrerebbe la forza del Consiglio regionale, della Giunta e del presidente. Entrando nello specifico della legge in discussione alla Camera e rimettendosi all'Aula regionale per l'espressione di volontà finale, la Seganti ha specificato che la ridefinizione del collegio elettorale europeo nel quale è inclusa la regione porterà all'estromissione dell'Emilia Romagna. Il collegio numero 3 sarà dunque composto da Trentino-Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Con una base elettorale minore che elegge 8 parlamentari, la nostra regione vede aumentare il proprio peso e dunque la propria rappresentatività. Per quanto riguarda le preferenze, l'assessore ha specificato che su 27 paesi, 10 non le contemplano, tra le questi la Germania e la Francia. La Seganti ha anche rilevato che le liste bloccate possono essere frutto di scelte meritocratiche, mentre le preferenze generano sicuramente maggiore democrazia. Nessuna legge elettorale però dà la soluzione ai problemi di un Paese. Sono le persone a governare bene o male.

(segue)