CR: mozione legge per elezioni europee, dibattito (9)
(ACON) Trieste, 28 ott - ET - Non sono le preferenze il
nocciolo della questione posta dalla mozione, bensì il rischio
che il Friuli Venezia Giulia non sia adeguatamente rappresentato
a livello europeo a causa dei collegi. Per Franco Brussa (PD) i
dibattiti in Aula sono uno strumento utile per trovare
convergenze e i 20 interventi della giornata di oggi dimostrano
l'importanza del tema. Le mozioni d'impegno al presidente sono
una possibilità per i consiglieri di intervenire su questioni
nazionali. Siamo in grado, come Consiglio regionale di battere un
colpo all'unisono? No.
Si è europei a spizzichi e bocconi oppure lo si è sempre?
Partendo da questo quesito Bruno Zvech (PD) ha sostenuto che
l'Assemblea regionale ha il diritto-dovere di entrare in
questioni di ogni genere e nella fattispecie dibattere lungamente
del sistema elettorale per le europee. Dietro a un sistema
elettorale c'è un concetto di rappresentanza, un rapporto con la
cittadinanza. Togliere collegi e preferenze ha fatto sorgere un
problema globale italiano, sradicando i parlamentari. Per Zvech,
la ridefinizione dei collegi potrebbe dare maggiore
rappresentanza.
Danilo Narduzzi (LN) ha evidenziato quanto il dibattito sia poco
appassionate per la gente, ma fondamentale per la creazione della
geografia politica e tutto ciò che ne consegue. Il sistema delle
preferenze può sì degenerare in voto di scambio, ma non è nobile
che i rappresentanti del popolo siano nominati da segreterie,
senza legami con il territorio che dovrebbero rappresentare. È
una questione trasversale, e Narduzzi ha auspicato che sulla
vicenda nasca un documento condiviso e unitario, per testimoniare
a Roma una serietà d'intenti.
Al termine del dibattito, l'assessore regionale alle Autonomie
locali Federica Seganti ha sostenuto l'idea del documento
unitario, che dimostrerebbe la forza del Consiglio regionale,
della Giunta e del presidente. Entrando nello specifico della
legge in discussione alla Camera e rimettendosi all'Aula
regionale per l'espressione di volontà finale, la Seganti ha
specificato che la ridefinizione del collegio elettorale europeo
nel quale è inclusa la regione porterà all'estromissione
dell'Emilia Romagna. Il collegio numero 3 sarà dunque composto da
Trentino-Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Con una base
elettorale minore che elegge 8 parlamentari, la nostra regione
vede aumentare il proprio peso e dunque la propria
rappresentatività. Per quanto riguarda le preferenze, l'assessore
ha specificato che su 27 paesi, 10 non le contemplano, tra le
questi la Germania e la Francia. La Seganti ha anche rilevato che
le liste bloccate possono essere frutto di scelte meritocratiche,
mentre le preferenze generano sicuramente maggiore democrazia.
Nessuna legge elettorale però dà la soluzione ai problemi di un
Paese. Sono le persone a governare bene o male.
(segue)