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CR: riforma comm., relatore maggioranza Santin(PdL) e fine lavori(13)

29.10.2008
18:05
(ACON) Trieste, 29 ott - DT - "Una proposta seria, sensata,rispettosa del territorio e degli attori coinvolti, in grado disfruttare nel miglior modo possibile l'autonomia di cui la nostraRegione dispone". E poi: "Sono certo che alla fine laresponsabilità di chi fa parte della maggioranza prevarrà sututte le questioni negative fin qui evidenziatesi". Paolo Santin(PdL) ha riassunto così il disegno di legge di riforma sulcommercio e le polemiche che lo hanno accompagnato, specificandoche, comunque, "non è pensabile che si possano estendereulteriormente le aperture festive previste oltre a quantodefinito in Commissione dove, peraltro, già si è arrivati alicenziare un testo che va oltre rispetto al programma elettoraledel centrodestra presentato ai cittadini". "Si è saliti, infatti, dalle 20 aperture festive alle 29 - hafatto notare - perché si è voluto tenere conto delle esigenzedelle province di Gorizia e Trieste (per la vicinanza con laSlovenia), delle necessità dei lavoratori del settore (nelleRegioni ordinarie vige la norma nazionale che prevede ventifestività di apertura), nonché delle indicazioni delleassociazioni di categoria e dei consumatori. In questo modo nonfacciamo altro che adeguare le esigenze degli operatoricommerciali con quelle della tutela del lavoro e dellasalvaguardia di un modello sociale e familiare che pone in primopiano la qualità delle relazioni personali e, in particolare, ilrapporto affettivo con i propri cari". Nello specifico, ha spiegato, l'articolato elimina la negativaesperienza della Conferenza dei Comuni, fa scomparire ladistinzione fra alimentare e non alimentare per quanto riguardagli orari e parifica il trattamento degli esercizi inferiori ai400 mq a prescindere dalla loro localizzazione. Si fa anchepulizia, ha annotato Santin, di quell'assurdo elenco di Comunituristici (dove turistico assumeva a volte il significato diComune sponsorizzato dal punto di vista commerciale),individuando come tali solamente Grado e Lignano e lasciando lamassima libertà - oltre che a questi due - a tutti i Municipi perquanto concerne le aperture nei centri storici e a tutti ipiccoli imprenditori (quindi, esercizi fino ai 400mq) ovunque ein qualunque Comune della regione. E poi c'è la nuova disciplina dei saldi, che assegna ladefinizione del periodo in cui effettuarli alla scelta autonomadell'imprenditore, tenuto solamente a rispettare gli spazitemporali definiti per legge. Altre semplificazioni comportanomeno vincoli temporali alle vendite promozionali, riduzione dellaburocrazia nelle vendite straordinarie, una disciplina diversanella distribuzione della stampa quotidiana e periodica. Contemporaneamente, si vuole rendere più propositiva la Regionepotenziando l'Osservatorio regionale del commercio, mentre meritamenzione anche l'articolo dedicato al sostegno alle imprese checonsentirà loro di superare il divieto di cumulo fra gliincentivi regionali per le attività di ricerca e sviluppo e icrediti d'imposta previsti, per gli stessi interventi, dallaFinanziaria nazionale del 2007. Una norma che interessamoltissime imprese del Friuli Venezia Giulia e che saràapplicabile anche ai procedimenti già chiusi, nonché a quellipendenti. Il Consiglio regionale ha, quindi, chiuso i lavori. Si riprenderàdomani mattina, con il dibattito e l'esame dell'articolato.(fine)