CR: riforma commercio, dibattito generale (2)
(ACON) Trieste, 30 ott - DT - Per Franco Brussa (PD) la soglia
delle 29 domeniche con i negozi aperti è una proposta seria, ma
la possibilità di deroga andrebbe estesa a Trieste, Gorizia,
Muggia e Tarvisio. Questa lotta territoriale non fa onore
all'Aula. Non serve, infatti, un approccio provinciale perché le
realtà sono diverse, mentre l'obiettivo è unico, che i cittadini
del Friuli Venezia Giulia spendano in regione e che da altre
regioni o da altri Stati facciano altrettanto. Il provvedimento
non ridisegna la materia, è la traduzione non coerente di un
impegno elettorale presto dal presidente Tondo.
Massimo Blasoni (PdL) si è detto convinto che la mediazione a 29
domenica sia buona, però i problemi del commercio non sono
questi: in Italia, in dieci anni c'è stato un aumento del 100% di
superfici commerciali, un'offerta davvero inflazionata con lo
stesso centro commerciale che diventa piuttosto una grossa
operazione immobiliare-finanziaria più che commerciale in senso
stretto. Se la sfida è aprire per essere i più grandi, il vero
problema saranno le chiusure. Oggi, se ragioniamo di commercio,
dobbiamo valutare anche l'andamento economico del Paese, a questo
deve rispondere la politica, che deve immaginare gli scenari
futuri. I disoccupati nei centri commerciali li avremo comunque,
perché l'eccesso dell'offerta farà chiudere i negozi.
Enzo Marsilio (PD) ha sostenuto come fosse in realtà più
opportuno presentare un ragionamento complessivo sul commercio.
Ci saremmo aspettati una legge con pochissimi articoli, più
semplice, qui invece si mette in discussione di tutto e di più.
Se il nodo era quello della grande distribuzione, allora perché
non sono stati mantenuti i vincoli già esistenti? L'esclusione,
poi, dalla lista dei Comuni turistici di quelli dell'area montana
creerà grossi problemi dato che l'apertura domenicale
rappresenta, per quelle zone, l'opportunità di entrate
aggiuntive. E se l'apertura stagionale vale per Grado e Lignano,
allora dovrebbe valere, anche di più, per le situazioni
turistiche più deboli della regione come la montagna.
Per Franco Iacop (PD), per ammissione della stessa maggioranza,
questo centrodestra non affronta le questioni strategiche della
regione, è solo capace di parlare al futuro. La legge Bertossi
non ha solo regolato le aperture domenicali, ha ridotto 450 mila
mq di superficie destinata alla grande distribuzione, dandole nel
contempo un'organizzazione. E' stata una legge che, con il
meccanismo della Conferenza dei sindaci, ha dato l'opportunità ai
territori di tarare la strategia commerciale alle loro
caratteristiche. Difatti, Trieste ha altre esigenze rispetto a
Lignano. Qui, invece, non si valorizza il territorio, non si
tiene conto della vocazione specifica della zona ma, piuttosto,
della volontà del singolo esercizio. La maggioranza impone una
disciplina che lascerà nelle mani del privato - e non più del
sistema pubblico - ogni scelta, instaurando nuovi contrasti tra i
territori.
(segue)