CR: riforma commercio, dibattito generale (3)
(ACON) Trieste, 30 ott - ET - Il capogruppo della Lega Nord,
Danilo Narduzzi, è intervenuto annunciando l'abbandono dell'Aula
da parte del suo gruppo: "Non ci prestiamo a un gioco al massacro
e ad una discussione su una legge che è attanagliata da un
giungla di emendamenti".
Il capogruppo del PdL, Daniele Galasso, ha chiesto ed ottenuto
una sospensione dei lavori di 15 minuti.
In precedenza erano intervenuti i consiglieri Valenti (PdL) e
Pupulin (PD).
Luci e ombre, in un atto che disattende alle attese della fascia
confinaria, ma risponde ad altri bisogni. Per Gaetano Valenti
(PdL), le domeniche spese dalle famiglie nei centri commerciali
non sono edificanti ed è giusto indicare attraverso le leggi
comportamenti diversi. Sicuramente le chiusure domenicali
penalizzano la fascia confinaria e incidono sul gettito fiscale.
Bene invece l'autoregolamentazione del settore che farà turnare i
centri nelle 29 domeniche a disposizione, positivo anche
l'osservatorio regionale del commercio. Evidenziati anche altri
aspetti del ddl, come le garanzie per i finanziamenti bancari
alle imprese e il sostegno alle stesse con la cancellazione del
divieto di cumulo tra gli incentivi regionali e statali. Valenti
si è augurato la fine dei campanilismi e l'unitarietà della
maggioranza.
I lavoratori delle piccole imprese commerciali non sono figli di
un Dio minore e non possono vedersi meno tutelati dei loro
colleghi, dipendenti dei grossi centri e la previsione di un
massimo di 25 domeniche d'impiego per i lavoratori è contraria
alle determinazioni del contratto nazionale del settore. Paolo
Pupulin (PD) ha concentrato le critiche sulla tutela dei
lavoratori e sull'esclusione dei Comuni dal processo decisionale.
Ha invitato la maggioranza a chiarirsi al suo interno per capirne
le intenzioni, perché nel cumulo di emendamenti manca coerenza.
(segue)