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PdL: Tononi, perché non ho votato la legge sul commercio

31.10.2008
15:03
(ACON) Trieste, 31 ott - COM/RC - "La decisione di non essere presente in Aula al momento della votazione della legge sul commercio è stata esclusivamente una scelta di coerenza sia con la battaglia sulle aperture domenicali fatta in queste ultime settimane, sia nei confronti degli imprenditori e lavoratori che hanno trovato in me una voce e una posizione alle loro legittime istanze. E' stato per me un dovere di coscienza e non un segnale alla Giunta, che ha lavorato bene trovando il giusto compromesso alle diverse questioni aperte".

Ad affermarlo è il consigliere regionale del PdL Piero Tononi all'indomani dell'approvazione della legge che ha riorganizzato il comparto commerciale. Così ancora Tononi: "Da questa esperienza la maggioranza ne è uscita rafforzata. Gli incontri con il presidente Tondo, con l'assessore Ciriani e con i colleghi del PdL hanno sempre lasciato ampio spazio al confronto senza che nessuno si arroccasse su posizioni precostituite. I risultati, infatti, sono arrivati. Il tetto delle domeniche di apertura è salito a 29 dalle iniziali 20, nonostante la resistenza pretestuosa e motivata con banalità da parte di Lega Nord e UDC.

"Nella legge, inoltre, è stata ripristinata l'autodeterminazione per i piccoli commercianti che potranno liberamente scegliere quando restare aperti.

"A dimostrazione che Trieste, Gorizia e le aree di confine non chiedevano privilegi ma la giusta attenzione a reali problemi legati alla concorrenza Slovena, la maggioranza ha saputo predisposrre un ordine del giorno che impegna la Giunta a valutare, dopo un anno di attuazione della normativa, gli effetti della riforma sull'economia e sull'occupazione in queste realtà.

"Nel caso che i timori dovessero trasformasi in realtà, l'Esecutivo regionale inserirà nella prossima Finanziaria i correttivi necessari per fronteggiare la situazione di crisi".