PdL: Tononi, perché non ho votato la legge sul commercio
(ACON) Trieste, 31 ott - COM/RC - "La decisione di non essere
presente in Aula al momento della votazione della legge sul
commercio è stata esclusivamente una scelta di coerenza sia con
la battaglia sulle aperture domenicali fatta in queste ultime
settimane, sia nei confronti degli imprenditori e lavoratori che
hanno trovato in me una voce e una posizione alle loro legittime
istanze. E' stato per me un dovere di coscienza e non un segnale
alla Giunta, che ha lavorato bene trovando il giusto compromesso
alle diverse questioni aperte".
Ad affermarlo è il consigliere regionale del PdL Piero Tononi
all'indomani dell'approvazione della legge che ha riorganizzato
il comparto commerciale. Così ancora Tononi: "Da questa
esperienza la maggioranza ne è uscita rafforzata. Gli incontri
con il presidente Tondo, con l'assessore Ciriani e con i colleghi
del PdL hanno sempre lasciato ampio spazio al confronto senza che
nessuno si arroccasse su posizioni precostituite. I risultati,
infatti, sono arrivati. Il tetto delle domeniche di apertura è
salito a 29 dalle iniziali 20, nonostante la resistenza
pretestuosa e motivata con banalità da parte di Lega Nord e UDC.
"Nella legge, inoltre, è stata ripristinata l'autodeterminazione
per i piccoli commercianti che potranno liberamente scegliere
quando restare aperti.
"A dimostrazione che Trieste, Gorizia e le aree di confine non
chiedevano privilegi ma la giusta attenzione a reali problemi
legati alla concorrenza Slovena, la maggioranza ha saputo
predisposrre un ordine del giorno che impegna la Giunta a
valutare, dopo un anno di attuazione della normativa, gli effetti
della riforma sull'economia e sull'occupazione in queste realtà.
"Nel caso che i timori dovessero trasformasi in realtà,
l'Esecutivo regionale inserirà nella prossima Finanziaria i
correttivi necessari per fronteggiare la situazione di crisi".