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PD: Lupieri, il commercio di Trieste non difeso dal PdL

31.10.2008
17:07
(ACON) Trieste, 31 ott - COM/DT - "I consiglieri regionali triestini del PdL non sono stati in grado di convincere la loro maggioranza: Trieste doveva mantenere la qualifica di città turistica con conseguenti deroghe alle aperture domenicali". Il commento, all'indomani dell'approvazione in Aula della legge di riforma sul commercio, è di Sergio Lupieri.

Ho condiviso l'intervento del collega di maggioranza Piero Tononi, a dimostrazione che le cose giuste non sono mai solo di centrodestra o di centrosinistra, ma assolutamente trasversali e quindi condivisibili - annota il consigliere del PD. Non c'è stata, però, coerenza tra quanto detto e quanto fatto visto il ritiro, da parte dei consiglieri triestini del PdL, degli emendamenti che sostenevano le aperture domenicali nel capoluogo regionale ma anche il non votare a favore degli emendamenti da me presentati.

L'ordine del giorno che la Giunta ha accolto (con l'impegno di valutare, a un anno dalla sua attuazione, gli effetti di questa nuova legge per Trieste, Gorizia e in generale per le aree confinarie della regione), per Lupieri è tutto da verificare. La sconfitta degli esponenti triestini del Pdl è, purtroppo, una sconfitta di Trieste. Alla scadenza dell'anno previsto, sarà sua premura riprendere quell'ordine del giorno.

Con le 29 domeniche di aperture consentite al di fuori del centro storico, Trieste potrebbe avere comunque un centro commerciale aperto, laddove ci fosse un accordo in questo senso. Il consigliere del PD rimane, però, molto preoccupato per la perdita di posti di lavoro e per il centro commerciale di prossima apertura in città, che non potrà competere in modo adeguato con le strutture fuori confine.