PD: Lupieri, il commercio di Trieste non difeso dal PdL
(ACON) Trieste, 31 ott - COM/DT - "I consiglieri regionali
triestini del PdL non sono stati in grado di convincere la loro
maggioranza: Trieste doveva mantenere la qualifica di città
turistica con conseguenti deroghe alle aperture domenicali". Il
commento, all'indomani dell'approvazione in Aula della legge di
riforma sul commercio, è di Sergio Lupieri.
Ho condiviso l'intervento del collega di maggioranza Piero
Tononi, a dimostrazione che le cose giuste non sono mai solo di
centrodestra o di centrosinistra, ma assolutamente trasversali e
quindi condivisibili - annota il consigliere del PD. Non c'è
stata, però, coerenza tra quanto detto e quanto fatto visto il
ritiro, da parte dei consiglieri triestini del PdL, degli
emendamenti che sostenevano le aperture domenicali nel capoluogo
regionale ma anche il non votare a favore degli emendamenti da me
presentati.
L'ordine del giorno che la Giunta ha accolto (con l'impegno di
valutare, a un anno dalla sua attuazione, gli effetti di questa
nuova legge per Trieste, Gorizia e in generale per le aree
confinarie della regione), per Lupieri è tutto da verificare. La
sconfitta degli esponenti triestini del Pdl è, purtroppo, una
sconfitta di Trieste. Alla scadenza dell'anno previsto, sarà sua
premura riprendere quell'ordine del giorno.
Con le 29 domeniche di aperture consentite al di fuori del centro
storico, Trieste potrebbe avere comunque un centro commerciale
aperto, laddove ci fosse un accordo in questo senso. Il
consigliere del PD rimane, però, molto preoccupato per la perdita
di posti di lavoro e per il centro commerciale di prossima
apertura in città, che non potrà competere in modo adeguato con
le strutture fuori confine.