PD: la Giunta Tondo liquida la legge sul buon lavoro
(ACON) Trieste, 05 nov - COM/AB - Il gruppo consiliare del
Partito Democratico, assieme ai consiglieri di tutti i gruppi di
opposizione, ha contrastato in II Commissione la delibera della
Giunta che ha voluto liquidare senza alcuna alternativa le misure
della legge sul "buon lavoro", che servono a contrastare le aree
dell'occupazione più a rischio e a incentivare la stabilizzazione
del lavoro precario.
La nostra posizione - hanno sostenuto nei loro interventi i
consiglieri PD - è pienamente motivata da una questione di
metodo, perché la maggioranza continua a tagliare o bloccare
norme legislative o regolamentari senza contemporaneamente
presentare una proposta sostitutiva che non lasci in una
totale condizione di incertezza le imprese ed i lavoratori.
Non si possono lasciare senza alcun riferimento persone che
venivano prima sostenute sia per rientrare nel mondo del lavoro
da uno stato di disoccupazione sia per stabilizzare finalmente
una condizione di continua precarietà, situazione che per larga
parte coinvolge la popolazione giovanile. Ormai, ancor più in una
fase di emergenza come quella che si è determinata negli ultimi
mesi, le quasi uniche modalità con le quali si assume sono quelle
dei contratti a termine, spesso con caratteristiche di grande
precarietà.
Il secondo e più importante motivo del nostro voto contrario -
hanno affermato i consiglieri PD - è rappresentato da una scelta
che consideriamo totalmente fuori da una reale percezione della
realtà di quanto sta avvenendo nel nostro Paese e nella nostra
regione, con una crisi pesante che morde anche aziende ben
strutturate, con una crescita esponenziale della CIG ordinaria e
straordinaria, con la mancata conferma della stragrande
maggioranza dei lavoratori precari alla scadenza dei termini. A
una situazione così delicata, invece di rispondere con il
rafforzamento degli strumenti di sostegno al lavoro e
indirettamente alle imprese per aiutarle a tenere i livelli di
occupazione, la Giunta regionale di centro destra dà un segnale
di forte taglio dei finanziamenti in tale direzione e, allo
stesso tempo, di modifica molto limitativa dei criteri per
l'accesso agli incentivi della legge sul "buon lavoro".
La Giunta Tondo, infatti, invece che dotarsi di adeguate risorse,
in occasione delle variazioni di bilancio le ha ridotte a meno di
un milione di euro, a un decimo di quanto sarebbe stato
necessario. In alternativa, i finanziamenti per tutelare
l'occupazione sono finiti per una campagna strumentale e sprecona
di 16 milioni di euro messi a disposizione per la cosiddetta
sicurezza.
Una impostazione senza senso e senza prospettiva, perché assunta
nel momento in cui servirebbero misure consistenti per
contrastare disoccupazione e precarietà, perchè si va nella
direzione esattamente opposta agli stessi progetti del governo
che, a livello nazionale e a fronte di una congiuntura pesante,
sta valutando l'opportunità di proporre aiuti alle imprese e al
lavoro e perché si verrebbe ad abbandonare a sé stessa proprio la
parte del mondo del lavoro precario e flessibile che rischia di
essere sacrificata per prima sull'altare della crisi.
I consiglieri del Partito Democratico Pupulin, Marsilio, Gerolin
e Della Mea, tutti della II Commissione, sono intenzionati a
richiedere l'audizione dei rappresentanti dell'Anci e delle
Province, queste ultime per il ruolo importante assegnato loro
dalla legge 18. Intendono avviare una discussione sulle scelte di
cui deve farsi carico, in tema di difesa dell'occupazione, una
regione che da sempre è stata all'avanguardia sulle politiche
attive del lavoro.
Chiederanno anche la convocazione delle organizzazioni sindacali
che hanno già manifestato un forte dissenso rispetto a una
decisione, che "cancella - dichiarano CGIL CISL e UIL - incentivi
che avevano permesso fino a oggi a circa 6000 persone di vedere
un miglioramento delle loro condizioni di lavoro e che dimostra
che la Giunta Tondo non dimostra chiara consapevolezza della
crisi che tocca anche questa area sviluppata del nord-est".
Il gruppo del PD si farà promotore di una campagna di
informazione rispetto a una incomprensibile scelta, che non può
passare inosservata presso un'opinione pubblica giustamente
preoccupata da una situazione di recessione che tocca molte
famiglie, a partire da quelle a monoreddito.