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PD: la Giunta Tondo liquida la legge sul buon lavoro

05.11.2008
15:47
(ACON) Trieste, 05 nov - COM/AB - Il gruppo consiliare del Partito Democratico, assieme ai consiglieri di tutti i gruppi di opposizione, ha contrastato in II Commissione la delibera della Giunta che ha voluto liquidare senza alcuna alternativa le misure della legge sul "buon lavoro", che servono a contrastare le aree dell'occupazione più a rischio e a incentivare la stabilizzazione del lavoro precario.

La nostra posizione - hanno sostenuto nei loro interventi i consiglieri PD - è pienamente motivata da una questione di metodo, perché la maggioranza continua a tagliare o bloccare norme legislative o regolamentari senza contemporaneamente presentare una proposta sostitutiva che non lasci in una totale condizione di incertezza le imprese ed i lavoratori.

Non si possono lasciare senza alcun riferimento persone che venivano prima sostenute sia per rientrare nel mondo del lavoro da uno stato di disoccupazione sia per stabilizzare finalmente una condizione di continua precarietà, situazione che per larga parte coinvolge la popolazione giovanile. Ormai, ancor più in una fase di emergenza come quella che si è determinata negli ultimi mesi, le quasi uniche modalità con le quali si assume sono quelle dei contratti a termine, spesso con caratteristiche di grande precarietà.

Il secondo e più importante motivo del nostro voto contrario - hanno affermato i consiglieri PD - è rappresentato da una scelta che consideriamo totalmente fuori da una reale percezione della realtà di quanto sta avvenendo nel nostro Paese e nella nostra regione, con una crisi pesante che morde anche aziende ben strutturate, con una crescita esponenziale della CIG ordinaria e straordinaria, con la mancata conferma della stragrande maggioranza dei lavoratori precari alla scadenza dei termini. A una situazione così delicata, invece di rispondere con il rafforzamento degli strumenti di sostegno al lavoro e indirettamente alle imprese per aiutarle a tenere i livelli di occupazione, la Giunta regionale di centro destra dà un segnale di forte taglio dei finanziamenti in tale direzione e, allo stesso tempo, di modifica molto limitativa dei criteri per l'accesso agli incentivi della legge sul "buon lavoro".

La Giunta Tondo, infatti, invece che dotarsi di adeguate risorse, in occasione delle variazioni di bilancio le ha ridotte a meno di un milione di euro, a un decimo di quanto sarebbe stato necessario. In alternativa, i finanziamenti per tutelare l'occupazione sono finiti per una campagna strumentale e sprecona di 16 milioni di euro messi a disposizione per la cosiddetta sicurezza. Una impostazione senza senso e senza prospettiva, perché assunta nel momento in cui servirebbero misure consistenti per contrastare disoccupazione e precarietà, perchè si va nella direzione esattamente opposta agli stessi progetti del governo che, a livello nazionale e a fronte di una congiuntura pesante, sta valutando l'opportunità di proporre aiuti alle imprese e al lavoro e perché si verrebbe ad abbandonare a sé stessa proprio la parte del mondo del lavoro precario e flessibile che rischia di essere sacrificata per prima sull'altare della crisi.

I consiglieri del Partito Democratico Pupulin, Marsilio, Gerolin e Della Mea, tutti della II Commissione, sono intenzionati a richiedere l'audizione dei rappresentanti dell'Anci e delle Province, queste ultime per il ruolo importante assegnato loro dalla legge 18. Intendono avviare una discussione sulle scelte di cui deve farsi carico, in tema di difesa dell'occupazione, una regione che da sempre è stata all'avanguardia sulle politiche attive del lavoro. Chiederanno anche la convocazione delle organizzazioni sindacali che hanno già manifestato un forte dissenso rispetto a una decisione, che "cancella - dichiarano CGIL CISL e UIL - incentivi che avevano permesso fino a oggi a circa 6000 persone di vedere un miglioramento delle loro condizioni di lavoro e che dimostra che la Giunta Tondo non dimostra chiara consapevolezza della crisi che tocca anche questa area sviluppata del nord-est".

Il gruppo del PD si farà promotore di una campagna di informazione rispetto a una incomprensibile scelta, che non può passare inosservata presso un'opinione pubblica giustamente preoccupata da una situazione di recessione che tocca molte famiglie, a partire da quelle a monoreddito.