VI Comm: illustrata proposta legge su ferrovie turistiche
(ACON) Trieste, 11 nov - DT/MPB - La storia delle
infrastrutture e dei servizi ferroviari della nostra regione è
stata per molto tempo dimenticata e trascurata, nonostante
l'enorme importanza di quei binari per il Friuli Venezia Giulia:
basti pensare allo sviluppo che travolse Trieste e il suo porto
grazie alla Meridionale (la Vienna-Graz-Lubiana-Trieste, del
1857), o al boom industriale del Friuli e dell'Isontino con
l'arrivo del treno Venezia-Pordenone-Udine-Gorizia (1860). Poi,
ecco la Pontebbana, la Transalpina, e il vecchio tram che collega
tuttora Trieste al Carso, a Opicina.
Tutte queste linee ferroviarie, il materiale rotabile conservato
al Museo storico ferroviario di Trieste, possono senz'altro
essere annoverati tra i beni culturali da preservare, che la
Regione può di conseguenza valorizzare, anche con strumenti
normativi, a fini turistici e museali. Ed è da queste
considerazioni che muove la proposta di legge di Giorgio Baiutti
(PD, primo firmatario), Piero Colussi (IdV-Citt ), Piero Camber e
Gaetano Valenti per il PdL, presentata alla VI Commissione
presieduta dallo stesso Camber.
La Regione - come ha spiegato Colussi illustrando il testo - in
virtù di questa proposta di legge potrà acquisire linee
ferroviarie dismesse per mantenerne intatto il tracciato e
organizzare treni storici e turistici, anche se non viene esclusa
la possibilità di un futuro utilizzo per il traffico ferroviario
pubblico, sia passeggeri che merci. Solo nel caso in cui il riuso
dei binari non fosse possibile, la Regione potrebbe progettare al
loro posto piste ciclabili, salvaguardando comunque
l'architettura originale dei fabbricati ferroviari sorti lungo le
linee. Sarà poi il Piano regionale annuale e triennale a definire
la spesa dei conseguenti progetti di recupero.
Se da un lato si riconosce nel Museo ferroviario di Trieste una
struttura che merita un intervento urgente di tutela per
salvaguardare uno dei più importanti contenitori italiani a tema,
dall'altro si vorrebbe recuperare, come primo esperimento
turistico-culturale, la linea ferroviaria dismessa
Carnia-Tolmezzo. Una sorta di test che intende aprire la strada a
successivi ripristini, come la Pinzano-Casarsa o la
Cervignano-Aquileia-Belvedere, o valorizzare linee ancora aperte
al traffico - ma oggi scarsamente utilizzate - quali la
Gemona-Pinzano, o la Trieste Campo
Marzio-Rozzol-Opicina-Monrupino.
La biblioteca civica "Vincenzo Joppi" di Udine diverrà invece il
Centro di documentazione storica sulle ferrovie del Friuli
Venezia Giulia (raccoglierà la documentazione bibliografica e
d'archivio della regione), mentre un ruolo più apertamente
divulgativo e rivolto a sviluppare ulteriori collaborazioni con
le scuole verrà riconosciuto all'Archivio storico ferroviario di
Casarsa della Delizia. E se la Conferenza dei trasporti
storico-turistici, costituita dalle principali associazioni e
istituzioni locali, indicherà ogni anno gli indirizzi per la
redazione del Piano annuale e triennale regionale, il Comitato
tecnico e scientifico dei trasporti ferroviari storico-turistici
fungerà da raccordo tra la Direzione regionale cultura e la
Conferenza, oltre a formulare il calendario dei treni storici sul
territorio regionale e transfrontaliero.
Il provvedimento promuoverà anche un diverso modo di concepire il
turismo culturale: con il treno, infatti, si potranno
raggiungere, nei giorni festivi compresi, quei centri della
regione oggi irraggiungibili, come Palmanova, e si potrà lavorare
in sinergia con musei, teatri e festival per attrarre nuovi
spettatori e turisti.
Colussi, ricordando la nota dell'assessore ai Trasporti Riccardo
Riccardi in merito alla norma, ha avanzato la proposta - accolta
dalla Commissione - che sull'argomento sia coinvolto anche
l'assessore alle Attività produttive Luca Ciriani, proprio in
considerazione della valenza turistica, e quindi economica,
dell'iniziativa.
(immagini tv)